Politica à gogo

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Schermata 2015-03-09 alle 21.36.13I Tg di lunedì 9 marzo – L’esercito iraqeno e i curdi stanno per sloggiare i terroristi dell’Isis da Mosul; la Grecia è di nuovo sull’orlo del precipizio; il bazooka di Draghi ha sparato i primi colpi; alcuni ceceni ammettono di aver ucciso il leader avverso a Putin (senza che nessuno ci creda più di tanto): con questi piatti nel menù dell’informazione nei Tg di serata “vince” la politica interna. Solo Tg5 apre sul quantitative easing, mentre il dramma greco compare come primo titolo solo per Tg3. TgLa7 propone 5 titoli sulle vicende italiche: tensione sulle riforme, riforma Rai, movimenti dentro Cinque Stelle e tra i suoi “ex”, Tosi in probabile uscita dalla Lega, Forza Italia che non sa che pesci pigliare; solo “dopo” giungono la Grecia, Draghi e i presunti killer ceceni.Tg1 e Tg2 seguono in apertura il Presidente Mattarella che parla di giustizia ai magistrati tirocinanti. Come si può notare il core business della politica interna si impone nettamente, fino al punto che buoni servizi sugli altri temi giungono quando il teleutente è stanco. E’ il caso della lunga analisi di TgLa7 su i nemici di Putin, passati e recenti, comunque tutti passati a miglior vita, o dello spazio dato da tutti alla sentenza del Tar che nega ai Prefetti l’autorità di cancellare le trascrizioni nei registri comunali dei matrimoni gay contratti all’estero.
Tg4 e Tg1 ritornano sui probabili benefici che deriveranno dall’intervento della Bce producendo cartelli identici, anche se il Tg diretto da Mario Giordano li introduce con una dose effettata di scetticismo. Tg5 si occupa a lungo del jobs act appena entrato in vigore.
Sui Tg Rai e su Tg5 (copertina) notevole spazio alle belle immagini del velivolo ad energia solare che ha iniziato il giorno del mondo in 21 giorni e che sorvolerà i cieli degli oceani e di 5 continenti senza bruciare neanche un litro di petrolio.
Chiudiamo segnalando un bell’approfondimento del Tg2 sulle crisi familiari. Interessanti i dati sui divorzi e sulle separazioni in Italia, diminuiti per effetto della crisi, così come le interviste a donne e uomini separati che tentano di tutelare i minori impostando, tra mille difficoltà, un rapporto equilibrato con l’ex partner.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di domenica 8 marzo 2015

Tg1 – ore 13:30 5.247.000, 26.21% ore 20:00 5.940.000, 23.51%.
Tg2 – ore 13:00 3.121.000, 16.21% ore 20:30 1.967.000, 7.10%.
Tg3 – ore 14:30 1.582.000, 8.26% ore 19:00 2.075.000, 9.90%.
Tg5 – ore 13:00 3.297.000, 17.07% ore 20:00 4.734000, 18.45%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.053.000, 12.52% ore 18:30 1.070.000, 5.69%.
Tg4 – ore 11:30 648.000, 5.90% ore 18:55 796.000,3.82%.
Tg La7 – ore 13:30 588.000, 2.95% ore 20:00 949.000, 3.73%.

Fonte:www.tvblog.it

E pur si move!

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Schermata 2015-03-04 alle 21.08.40I Tg di mercoledì 4 marzo – Qualcosa sembra muoversi sia in Italia che a Bruxelles, ma la direzione non è ancora ben definita. Partendo dall’Europa, la promessa della Commissione di un impegno reale sulle stragi nel Mediterraneo, nel giorno dell’ulteriore strage di 10 migranti e dei quasi mille salvati da Triton (apertura per i Tg Rai e su Mediaset) fa ipotizzare che a maggio qualcosa cambierà, mentre la consapevolezza che non si tratti di un “problema italiano” avanza, pur se lentamente.
Per la politica interna segnaliamo l’apertura di Mentana sulla rottura in commissione tra Pd e Ncd sull’aumento dei termini di prescrizione per i reati di corruzione: segno che la legge dopo tanti ritardi ed afasie sta procedendo. Anche gli altri Tg se ne occupano, segnalando l’opposizione di Forza Italia (che si spiega) e l’astensione (meno comprensibile) dei Cinque Stelle.
A proposito del Movimento, l’intervista odierna di Grillo al Corriere della Sera sembrerebbe accennare all’apertura di qualche spazio parlamentare almeno su riforma Rai e reddito di cittadinanza. I Tg investigano con qualche scetticismo questa eventualità, vista la tendenza del Portavoce a cambiare repentinamente le carte in tavola. Che sia questa volta possibile una qualche concreta relazione è testimoniato dall’acrimonia con cui Tg4 “distrugge” la credibilità del Movimento quando si tratta di agire concretamente, mentre sull’altro fronte è tutto un fiorire di dichiarazioni della sinistra Pd e di Sel (riprese soprattutto dalle reti Rai) che inneggiano all’apertura ipotizzando addirittura un cambio di maggioranza. La Lega intanto si spacca in Veneto dopo lo scontro Salvini-Tosi, e 3 consiglieri regionali “tosiani” abbandonano il gruppo. Notizia presente su tutti, anche perché la super star del video Salvini è vincente quando grida in Tv contro rom ed immigrati, ma neanche Mediaset lo difende quando si tratta della politica interna del ricostruendo centrodestra.
Gli sviluppi delle indagini palermitane su racket e pizzo vanno vanti, e tutti riportano i 7 arresti odierni che fanno seguito a quello del Presidente della Camera di Commercio Roberto Helg. La novità del clima sarebbe la diffusa collaborazione degli imprenditori con le forze dell’ordine e i magistrati. Dignitosissima la posizione espressa da Santi Palazzolo, l’imprenditore che ha fatto arrestare Helg, in una bella intervista su Tg1.
Salendo un po’, ma rimanendo sempre a sud, il sequestro di beni per 6 milioni di euro all’ex commissario degli scavi di Pompei (titolo per La7) che avrebbe dilapidato fondi e assistito al degrado del sito archeologico più famoso al mondo, è presente con evidenza anche in Rai, mentre su Mediaset o non se ne parla o, è il caso di Tg5, si dà spazio alla difesa di Marcello Fiori, politico di Forza Italia messo lì dall’allora governo Berlusconi. Le indagini riguardano anche 9 dirigenti del Ministero dei Beni Culturali.
Le indagini e le polemiche sull’omicidio davanti al Cremlino si intreccia con la trasferta di Renzi che domani vedrà Putin, dopo aver incontrato in giornata il leader ucraino.
I 10 anni dall’uccisione di Nicola Calipari ad opera di un soldato americano in Iraq, dopo il “missione compiuta” per liberare la giornalista Sgrena, già ieri erano stati ricordati da Tg2; questa sera se ne parla su Tg1, Tg3 e Tg5. Infine da Studio Aperto, Tg3 e Tg1 segnaliamo la vicenda del servizio della Bbc sulla ragazza indiana stuprata e uccisa su un minibus, contenente l’intervista ad uno degli assassini che risulta tutt’altro che pentito. Le autorità indiane ne hanno vietato la pubblicazione perché lesivo dell’immagine del paese: lesivo il video, dunque, più che lo stupro.
Alberto Baldazzi

Dati auditel dei Tg di martedì 3 marzo 2015

Tg1 – ore 13:30 3.651.000, 21.89% ore 20:00 6.259.000, 23.87%.
Tg2 – ore 13:00 2.657.000, 17.17% ore 20:30 2.328.000, 8.25%.
Tg3 – ore 14:30 1.641.000, 10.69% ore 19:00 2.076.000, 10.82%.
Tg5 – ore 13:00 3.362.000, 21.55% ore 20:00 5.307.000, 19.96%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.087.000, 16.80% ore 18:30 1.051.000, 6.96%.
Tg4 – ore 11.30 499.000, 7.41% ore 18:55 706.000, 3.83%.
Tg La7 – ore 13:30 697.000, 4.18% ore 20:00 1.487.000, 5.62%.

Fonte:www.tvblog.it

Politica uber alles

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Schermata 2015-02-06 alle 21.36.06I Tg di venerdì 6 febbraio – Nel giorno del blocco di più di metà del Paese per neve, ghiaccio e improvvidenza dei gestori si autostrade e ferrovie, Enrico Mentana fa lo slalom tra maltempo e Isis per aprire – indovinate un po’? – sulla politica. Al microscopio i movimenti più o meno evidenti dei settori parlamentari disposti ad “avvicinarsi” al Pd di Renzi: Scelta Civica che, in pratica è già confluita lasciando solo il fondatore Monti e pochi intimi, ma anche diversi esponenti di Gal e alcuni fuoriusciti da Cinque Stelle. Non è che su La 7 manchino le altre notizie, ma in una giornata in cui la vicenda ucraina è ad un passo da una svolta ulteriormente drammatica, e la Giordania rischia con i suoi bombardamenti sull’Isis di togliere le castagne dl fuoco delle “democrazie occidentali”, una testata in genere attenta più di altre ai risvolti internazionali avrebbe potuto scegliere un’altra impaginazione.

Il maltempo imperversa un po’ su tutti, ma come ieri la fa da padrone su Mediaset, con Tg4 e Studio Aperto che presentano come al solito una scaletta alquanto esile e sciatta. L’interrogativo di prammatica è il seguente: visto che la neve è un evento previsto e che ad esempio a Trento tutto fila liscio, come mai sull’Adriatica o in pianura padana possibile è piena emergenza?

Dicevamo degli incendi che divampano nell’est del’Ucraina e in Siria ed Irak. Le novità dell’impegno della Giordania e del coinvolgimento del duo Merkel-Hollande sono dignitosamente presentate un po’ da tutti. L’ufficio stampa dell’Isis accusa i bombardamenti della Giordania della morte della volontaria statunitense, e  diverse testate amplificano ad eccesso la versione “di parte”. Su tutti i mal di pancia europei sul dossier Grecia, con Tsipras “richiamato” da Bruxelles (e Berlino) a rispondere entro 5 giorni  degli impegni pregressi.

Passando ad altro c’è da segnalare la simpatica presenza su quasi tutte le testate di tantissime mucche che hanno popolato tante piazze italiane nel giorno della protesta dei produttori di latte organizzati da Coldiretti. I bovini “bucano il video”, tanto più se vengono munte da ministri, sindaci e varie autorità. Ma oltre al basso prezzo alla stalla del litro di latte e alla imminente fine delle quote stabilite trent’anni fa dall’Europa, la notizia è poco spiegata, se si esclude l’ottimo approfondimento del Tg2 che fa la storia di una vicenda che ha riempito, a partire dalla mucca Ercolina regalata a Woitila e dalle proteste a Bruxelles, pagine e pagine di cronaca e polemiche italiane.

Francesco, che oggi ha ricevuto Alfano e i Prefetti per parlare di immigrati, mostra attenzione  non solo a parole ai diseredati. Da oggi “funzionano” le docce per gli indigenti piazzate sotto il colonnato del Bernini. Servizi su Tg4 e Tg1.

Tg3 ci aggiorna sull’archiviazione dell’ultima indagine della procura di Roma sull’omicidio di Pasolini. Sempre Tg3, bissato da Tg2, ci parla della battaglia contro le mutilazioni genitali che nel numero di 3 milioni l’anno colpiscono bambine e ragazzine africane, asiatiche, ma anche nate nella civilissima Europa.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei Tg di giovedì 5 febbraio 2015

Tg1 – ore 13:30 4.295.000, 23,30% ore 20:00 6.648.000, 24,19%.
Tg2 – ore 13:00 3.098.000, 18,20% ore 20:30 2.451.000, 8,47%.
Tg3 – ore 14:30 2.099.000, 11,79% ore 19:00 2.538.000, 11,53%.
Tg5 – ore 13:00 3.606.000, 21,00% ore 20:00 5.467.000, 19,67%.

Studio Aperto – ore 12:25 1.948.000, 13,57% ore 18:30 1.269.000, 6,89%.
Tg4 – ore 11.30 595.000, 6,75% ore 18:55 1.022.000, 4,68%.
Tg La7 – ore 13:30 727.000, 3,94% ore 20:00 1.454.000, 5,26%.

Fonte:www.tvblog.it

C’è rottura e rottura…

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Schermata 2015-01-20 alle 21.08.44I Tg di martedì 20 gennaio – Il piatto del giorno, sfornato da tutte le cucine, è la annunciatissima rottura nel gruppo del Pd al Senato sull’Italicum. Apertura per tutti, particolarmente “soddisfatta” sui Tg Mediaset, ma molto “analizzata” su Rai e La7 Noi non ci dilunghiamo ulteriormente, in attesa di vedere come si comporterà la pattuglia dei 29 dissidenti nei voti di domani, così come chi oggi ha detto “no” alla blindatura in Forza Italia del patto del Nazareno. Si, perché “rottura” c’è stata anche a destra, così come riportano fin dai titoli i Tg Rai e La7. Stranamente, però, a Mediaset le dichiarazioni glaciali di Fitto all’uscita dal colloquio con Berlusconi non devono essere pervenute o, più probabilmente, non sono state proposte perché “non gradite” a chi di dovere e di potere. Così i 20 dissidenti a destra sono evaporati nei servizi e nelle conduzioni di Studio Aperto, Tg4 e Tg5. Come titolavamo ieri, c’è notizia e “notizia” nel regno del Conflitto d’Interessi.

Sempre per la politica Mediaset partecipa vivamente al dolore di Salvini per la notizia della Corte che ha detto no al referendum leghista (firmato anche da Forza Italia ma appoggiato anche dalla Cgil); su Tg3 “va in onda” anche il “vaffa” indirizzato all’universo mondo dal leader leghista. La sua compostezza e la buona educazione troneggiano anche nei titoli di TgLa7.

Tg3 torna a riflettere sulle frasi del Papa di ieri pronunciate durante il volo di ritorno da Manila (cattolici, non conigli), mentre Tg5 riprende la vicenda del Procuratore argentino provato morto nella vasca da bagno a poche ore di un’audizione parlamentare che avrebbe potuto abbattere la leadership della Kirkner.

Mentana mostra “coraggio” dedicando un titolo al golpe in atto nello Yemen, e arguzia professionale segnalando che la notizia dell’uccisione di 13 ragazzi in Irag da parte dell’Isis, colpevoli di aver assistito ad una partita i calcio della nazionale in Tv, non è al momento confermata e va presa con le pinze. Sempre in tema di terrorismo, tutte le testate danno ampio spazio alla notizia dello studente turco espulso perché in collegamento quantomeno ideologico con la jihad.

Meritevole di segnalazione (come sempre più spesso capita) l’approfondimento del Tg2 sulla rotta terrestre che dall’Afghanistan porta attraverso Grecia e Macedonìa alla fortezza Europa: più di 20,000 profughi lo scorso anno l’hanno percorsa a piedi, con viaggi durati diversi mesi. Ci piace il giornalismo fatto anche di suola e tacchi e non solo di desk e redazione.

Concludiamo con la notizia che tutti danno per certa: l’esplosione in un appartamento romano che ha fatto un morto e numerosi feriti, causata dalla probabile vendetta di una signora ottantaduenne, che non ha accettato di essere sfratta. Inevitabile e scontata la grande attenzione dei Tg.

Alberto Baldazzi
Dati auditel dei TG di lunedì 19 dicembre 2015
Tg1 – ore 13:30 4.306.000, 23,79% ore 20:00 6.799.000, 25,87%.
Tg2 – ore 13:00 2.724.000, 16,69% ore 20:30 2.401.000, 8,49%.
Tg3 – ore 14:30 2.134.000, 12,72% ore 19:00 2.402.000, 11,72%.
Tg5 – ore 13:00 3.531.000, 21,26% ore 20:00 5.510.000, 20,66%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.949.000, 14,67% ore 18:30 1.067.000, 16,19%.
Tg4 – ore 11:30 404.000, 5,27% ore 18:55 900.000, 4,41%.
Tg La7 – ore 13:30 798.000, 4,40% ore 20:00 1.509.000, 5,70%.

Fonte:www.tvblog.it

Irresponsabilità civile

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genovaI Tg di venerdì 10 ottobre – Come le strade di Genova anche i Tg risultano inondati dalle immagini dei torrenti straripati per la terza “bomba d’acqua” in 4 anni. L’autunno delle inondazioni esordisce con il suo carico di distruzioni, di vittime, di contestazioni e di analisi che – piccola consolazione – assolvono la natura e condannano l’irresponsabilità che caratterizza chi si occupa della cosa pubblica. Le testate Mediaset prediligono il fascino macabro delle immagini, quasi tutte girate dagli smartphone di cittadini-reporter nella notte delle esondazioni in 4 punti della città. Scene già viste e riviste, l’ultima volta meno di 3 anni fa. Se invece che le 11 di sera fossero state le 6 o le 7 del pomeriggio, staremmo a contare non so quanti morti.
Anche i Tg Rai e La7 non lesinano le immagini, ma non si fermano qui. Gli interrogativi sulla mancata allerta e sulle responsabilità si ripropongono come in tantissime occasioni recenti e passate e non meritano, quindi, particolare plauso dall’Osservatorio. TgLa7 e Tg2, però, fanno di più; ricordandosi che il mestiere del giornalista e cercare, trovare e diffondere notizie, possibilmente non scontate e ripetitive, le testaste dirette da Mentana e Masi ci raccontano quello che non sapevamo: come mai i soldi per la manutenzione del territorio ligure non sono stati spesi, qual è il peso della giustizia amministrativa che vigila ma quasi sempre blocca tutto, cosa i tecnici dicono (e da quanto) in merito a ciò che si dovrebbe fare a Genova e perché non lo si è fatto. Ben fatto.

Le manifestazione studentesche in tutta Italia sono presenti diffusamente (con l’eccezione di La7), e fa impressione notare l’entusiasmo con cui a Segrete si colgono gli slogan a difesa della scuola pubblica e le critiche dei ragazzi al jobs act. La quotidiana pagina renziana è oggi relativamente contenuta, divisa tra lutto per il dramma di Genova, ottimismo per il futuro e relativa bonomia verso il dissenso dei senatori recalcitranti. Ma la politica si colora dei tipici toni grilliani, con l’apertura della kermesse al Circo Massimo. Presente su tutte le testate, con Tg 2 e TgLa7 che riprendono l’auspicio escatologico di Grillo: “Renzi faccia presto a mettere il Paese con il culo per terra, perché serve uno shock e poi arriviamo noi”.

Il Nobel per la Pace alla diciassettenne Malala e al sessantenne Satyarthi dimostra che l’anagrafe non è tutto; ampio spazio su Rai e La7. Nel giorno in cui l’Isis sembra aver conquistato buona parte di Kobane (nell’insipienza dei grandi del mondo) Tg3 presenta un bell’approfondimento sulle donne curde che sia in Iraq che in Siria combattono in prima linea, non perché conquistate dal fascino della guerra, ma perché pienamente equiparate all’uomo nella grande cultura che caratterizza un popolo laico, sfortunato, perseguitato e senza terra.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei Tg di giovedì 9 ottobre 2014
Tg1 – ore 13:30 3.598.000, 21,86% ore 20:00 5.703.000, 23,59%.
Tg2 – ore 13:00 2.364.000, 15,90% ore 20:30 2.109.000, 8,00%.
Tg3 – ore 14:30 1.679.000, 11,13% ore 19:00 1.718.000, 10,09%.
Tg5 – ore 13:00 3.056.000, 20,24% ore 20:00 4.983.000, 20,33%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.018.000, 17,32% ore 18:30 979.000, 7,40%.
Tg4 – ore 11.30 381.000, 6,44% ore 18:55 705.000, 4,15%.
Tg La7 – ore 13:30 555.000, 3,36% ore 20:00 1.185.000, 4,84%.

Fonte:www.tvblog.it

Il mondo è bello perché è vario

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IImmagine Tg di venerdì 13 giugno – Il mondo è bello perché è vario, e Studio Aperto è più “vario” degli altri, visto che nei titoli snobba il cdm sulla riforma della pubblica amministrazione che, invece, è apertura per tutti gli altri. Le edizioni delle 20 “lanciano” gli spezzoni di diretta della conferenza stampa con cui Renzi è tornato a rivolgersi ai giornalisti ma, soprattutto, direttamente ai cittadini. Tanta carne al fuoco, dai poteri a Cantone, alla “digitalizzazione” dei cittadini attraverso il pin, all’operatività degli interventi di ristrutturazione delle scuole, al decreto legge e al disegno di legge sulla riforma della Pubblica amministrazione. Mentana  conduce la sua edizione con un orecchio e mezzo alla contemporanea conferenza stampa, riuscendo a carpire i riferimenti diretti di Renzi ai senatori recalcitranti, “possiamo fare a meno di loro e se vogliono possono accomodarsi fuori”, e alle dimissioni del sindaco di Venezia Orsoni (nei titoli per tutti): “Rispetto per la persona, ma il patteggiamento escludeva la possibilità di mantenere la guida del Comune”. Su Tg1 diversi cartelli ben ordinati ci introducuno ai cambiamenti annunciati nella pubblica amministrazione. Forte per tutti l’attenzione all’Assemblea nazionale di domani che misurerà il reale peso del dissenso interno al Pd sulle riforme. Tg4 non rinnega la sua natura e tratta l’argomento con il consueto servizio a base di satira, chiamando in campo il Renzie-Fonzie che vedrebbe franare le fondamenta del suo partito.

TgLa7 abbina in un servizio Dell’Utri, giunto nel carcere di Parma (titoli per tutti) per scontare i 7 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, e Scajola, uscito di galera e inviato dai giudici di Reggio Calabria agli arresti domiciliari.

La situazione in Iraq, dove sciiti e sunniti si contendono il controllo delle maggiori città e la stessa Bagdad rischia di venire semi-asediata, è presente sulle maggiori testate nel giorno in cui un imbarazzato Obama annuncia che gli Usa stanno studiando come intervenire, escludendo però l’invio di soldati. Ottimo il servizio di Giovanna Botteri su Tg3, da cui emerge il totale fallimento dell’intervento occidentale contro Saddam Hussein; sempre su Tg3, l’ormai quotidiana copertura dei centri d’accoglienza ormai al collasso e le testimonianze dei tanti profughi, spesso ragazzi, costretti a vivere al di fuori delle strutture per mancanza di spazio, cibo e risorse.

L’italia esordisce domani, ma i mondiali di Brasile il loro esordio nei Tg lo hanno già abbondantemente realizzato. Su Italia 1 addirittura in apertura compare l’incontro d’esordio tra Brasile e Croazia,  “con l’aiutino” dell’arbitro.

Tutte le  testate Mediaset presentano il servizio sul primo, in parte involontario, matrimonio gay, benedetto dalla Consulta che ha confermato la validità di un’unione in cui il marito ha cambiato sesso. Entrambi i coniugi volevano proprio questo. Anche in questo caso possiamo dire che il mondo è bello perché è vario, e le diversità sono sempre da apprezzare.

Alberto Baldazzi

 

Dati auditel dei TG di giovedì 13 giugno 2014

Tg1 – ore 13:30 3.565.000, 21.30% ore 20:00 4.494.000, 24,14%.
Tg2 – ore 13:00 2.419.000, 15,43% ore 20:30 1.813.000, 7,99%.
Tg3 – ore 14:30 1.691.000, 11,63% ore 19:00 1.470.000, 10,43%.
Tg5 – ore 13:00 2.980.000, 18,79% ore 20:00 3.449.000, 17,19%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.213.000, 17,49% ore 18:30 854.000, 7,90%.
Tg4 – ore 11.30 473.000, 7,45% ore 18:55 554.000, 3,93%.
Tg La7 – ore 13:30 758.000, 4,53% ore 20:00 1.246.000, 6,11%.

Fonte: http://www.tvblog.it

Voti e veti

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ImmagineI Tg di giovedì 12 giugno – Facendo un passo indietro segnaliamo che ieri l’informazione di serata, orfana dei Tg Rai per il contestato e contrastato sciopero contro il taglio dei 150 milioni imposto dal governo, ha riversato solo un milione di ascoltatori sulle testate concorrenti, a dimostrazione che i Tg di serata sono un appuntamento consuetudinario e, quindi, se mancano non si va alla ricerca di altro (cfr. qui sotto i dati Auditel).

Tuffandoci nelle notizie di giornata cozziamo subito contro lo scoglio che sta rendendo perigliosa la rotta delle riforme in salsa renziana. La vicenda dell’estromissione di Corradino Mineo dalla Commissione Affari Costitizionali votata dalla Presidenza del gruppo Pd è in apertura per Rai e La7 e Tg5. La dura risposta di Renzi a base di frasi tipo su “il Pd non è un taxi” e “i voti contano più dei veti” “non lascio l’Italia nelle mani di Mineo”,  è nei titoli per tutti, con Studio Aperto e Tg4 che fanno finta di sorprendersi per le divisioni nel partito del premier e gli altri (compreso Tg) più istituzionali. Mentana abbina la vicenda odierna che porta Mineo ad essere intervistato da tutte le testate, con quella di ieri per il voto sulla responsabilità civile dei giudici. Il peso delle resistenze alla riforma del Senato tra i paramentari Pd con ogni probabilità non va oltre i 13 senatori che per solidaretà a Mineo si sono autosospesi; il voto delle europee ha sostanzialmente sterilizzato le compomenti di sinistra più corpose, ma certo i “cani sciolti” che mordicchiano i polpacci di Renzi saranno contati e pesati nell’assemblea nazionale di sabato.

Per la politica segnaliamo lo scarso spazio dato al voto on line di Cinque Stelle sulle alleanze al Parlamento europeo. Notizia ghiotta, visto che i risultati arrivano proprio in fascia Tg e, conseguentemente, si può informare della vittoria dell’alleanza con gli xenofobi dello Ukip. 28 mila voti espressi in grande maggioranza per l’abbraccio con Farage, anche perché – e non è un dettaglio da poco – il Movimento aveva d’autorità deciso di impedire di votare per l’alleanza con i verdi, quella che i sondaggi degli ultimi giorni davano per maggioritaria nell’elettorato pentastellato. Scarsa analisi, dicevamo, nei Tg, forse perché Grillo sta perdendo la centralità che, a ragione o torto, ha occupato nei mesi scorsi. Un’analisi ce la permettiamo noi, anche sulla base dell’analisi dei flussi delle europee: la scelta “a destra” di chi si è espresso sul web, anche se quasi obbligata testimonia che sempre di più Cinque Stelle è un movimento che pesca e guarda da quella parte.

Brevemente segnaliamo che i tanti casi di corruzione che, come il pane quotidiano, allietano il nostro desco, questa sera ci lasciano un momento di tregua, non perché manchino le novità, ma perché nei Tg manca spazio. Illuminata, comunque, la scarcerzione del sindaco veneziano Orsoni, tornato in Comune con un’aurea di “quasi” innocente che i Tg Mediaset hanno difficoltà a riferire. Patteggiamento di 4 mesi per reati legati al finanziamento pubblico e, al momento, nient’altro. Anche le dichiarazioni di Scajola davanti agli inquirenti, misteriosamente uscite in audio dagli uffici della Procura trovano un verto spazio, forse perché l’ex Ministro ammette quantomeno che sulla casa del Colosseo ha fatto “un casino”.

Tg 1 è andato in onda in forma ridotta per dare spazio all’inaugurazione scenografica dei Mondiali di Brasile.  Apertura per Tg1, Tg2, Tg4 e  Tg5. Su tutti l’abbinamento con i disordini e le repressioni di queste ultime ore.

Molti servizi sulla grande calura ed esordio  delle serate “mondiali” con il calcio a farci compagnia: è proprio in arrivo l’estate!

Alberto Baldazzi

 

 

Dati auditel dei TG di mercoledì 11 giugno 2014

Tg1*
Tg2*
Tg3*
Tg5 – ore 13:00 3.484.000, 22,15% ore 20:00 4.349.000, 22,84%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.177.000, 17,66% ore 18:30 819.000, 8,02%.
Tg4 – ore 11:30 539.000, 8,35% ore 18:55 578.000, 4,40%.
Tg La7 – ore 13:30 952.000, 5,73% ore 20:00 1.734.000, 9,01%.

Fonte:www.tvblog.it

 

In onda lo sciopero Rai

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downloadI Tg di mercoledì 11 giugno – Lo sciopero dei dipendenti Rai non giornalisti (l’Usigrai si è tirata indietro dopo aver lanciato il sasso) priva la serata dell’informazione del primo, del terzo e del quarto Tg per ascolti. Solo notiziari da studio e assenza di immagini e servizi. Per la concorrenza, che  forse – lo vedremo domani -, si dividerà i 14-15 milioni di teleutenti serali di questo inizio di bassa stagione, l’unico ad occuparsi di casa altri è Mentana, che in un titolo abbina lo “strano” sciopero del servizio pubblico contro il taglio alla Rai dei 150 milioni deciso dal governo, con quello milanese (ma anche europeo) dei tassisti contro Uber che erode quote di mercato per le auto bianche, utilizzando gli smartphone e le tasche vuote di semplici cittadini che danno passaggi a pagamento.

La vicenda della Rai è probabilmente destinata a diventare un tormentone estivo perché la sua riforma, invocata e al contempo temuta, apre un dibattito reale sulla mission del servizio pubblico che non si risolve con lo scontro sui tagli.

In primo piano per tutti, e apertura per Tg5, la bufera sulla Guardia di Finanza per l’arresto di due alti dirigenti, compreso il n°2 Vito Bardi che solo pochi mesi fa aveva preso il posto del precedente n°2, arrestato la scorsa settimana per le vicende legate al Mose. Questa volta a muoversi è la Procura di Napoli, ma la materia è la stessa: tangenti, corruzione, favoritismi nei controlli fiscali e mazzette. Niente di più inedito dell’edito. Non è inedito neanche l’intervento di Papa Francesco contro la corruzione durante l’udienza generale. Francesco ha detto che i corrotti pagheranno nell’altra vita. Per quella attuale dovrebbe impegnarsi la magistratura, la politica e il Commissario Cantone, ancora in attesa dei poteri che con ogni probabilità gli verranno conferiti dal Cdm di venerdì. A proposito di Cdm, Mentana ricorda che in settimana il governo avanzerà la riforma della pubblica amministrazione, un altro sasso in piccionaia che Renzi intende lanciare inseguendo il cambiamento. Prevediamo un forte consenso tra i cittadini “ordinari”, ed un irato dissenso tra i dipendenti pubblici.

Tg5 se la prende con il Commissario Cottarelli che dal suo titolo sembrerebbe intenzionato a spegnere le luci nelle pubbliche vie per far avanzare la spending review. Peccato che nel servizio si escluda esplicitamente questa curiosa eventualità, puntando invece su razionalizzazioni e tecnologia.

Il piatto forte di serata è il governo andato sotto alla Camera su un emendamento leghista che amplia la responsabilità civile dei magistrati. Dall’Estremo Oriente Renzi fa sapere che si recupererà al Senato, anche se TgLa7 conteggia un’ottantina di franchi tiratori del Pd nel voto segreto; gongola Forza Italia per il duplice risultato: lo schiaffo alla magistratura e le divisioni nel partito del premier.

Ieri sera avevamo segnalato da Tg2 la denuncia dell’abbandono degli scampati dei barconi, una volta salvati e sbarcati soprattutto in Sicilia. Questa sera se ne occupa in apertura Tg4, più che in spirito di solidarietà, in quello di denuncia della disorganizzazione della macchina dell’accoglienza e delle difficoltà oggettive del Ministro Alfano.

Concludiamo con la segnalazione di un ulteriore squallido servizio di Studio Aperto sulle così dette (da lui e, purtroppo anche da molti altri) “baby squillo” romane. Questa volta si tratta di una lunga intervista ad una compagna di scuola (presunta) maggiorenne ma, comunque, schermata e resa irriconoscibile. E così si procede alla grande nell’edificazione del mito di giovani dark ladies, pruriginose e morbose: più carnefici che vittime.

Alberto Baldazzi

 

 

Dati auditel dei Tg di martedì 10 giugno 2014

Tg1 – ore 13:30 3.527.000, 21,04% ore 20:00 4.565.000, 23,05%.
Tg2 – ore 13:00 2.403.000, 15,42% ore 20:30 2.095.000, 9,33%.
Tg3 – ore 14:30 1.690.000, 11,33% ore 19:00 1.433.000, 10,39%.
Tg5 – ore 13:00 2.944.000, 18,71% ore 20:00 3.766.000, 18,95%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.241.000, 17,97% ore 18:30 915.000, 8,65%.
Tg4 – ore 11.30 433.000, 6,83% ore 18:55 531.000, 3,84%.
Tg La7 – ore 13:30 701.000, 4,17% ore 20:00 1.357.000, 6,73%.

Fonte:www.tvblog.it