Tempi di reazione

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Schermata 2015-04-02 alle 23.44.14I Tg di giovedì 2 aprile – Tranne che Tg5 le principali testate aprono stasera con le notizie drammatiche che giungono dal Kenya, dove un commando di terroristi provenienti dalla Somalia ha fatto una strage tra gli studenti cristiani di un college. Gli avvenimenti sono in corso, le fonti lontane e confuse, e inevitabilmente le informazioni frammentarie: non se ne può fare una colpa ai Tg. Ma le agenzie internazionali battono con continuità, e c’è da chiedersi come mai solo TgLa7 se ne accorga, aggiornando da studio il bilancio delle vittime che alle 20,15 sono almeno 150. La domanda è retorica e la risposta scontata: Enrico Mentana è l’unico telegiornalista che “ha in mano” il suo Tg, mentre le altre testate sono imbracate da burocrazie, capi e capetti, e non si muove foglia senza che il responsabile lo decida. In più il ruolo dei conduttori – spesso assai professionali – è ridotto a quello di “bravi presentatori”, e l’immediatezza dell’informazione non ci guadagna.
Non vogliamo fare i maestri e usare la matita rossa e la matita blu, ma quello che abbiamo appena segnalato risalta macroscopicamente in un’altra pagina dell’informazione di serata. Alle 19,41 la Mogherini esordisce a Losanna nella storica conferenza stampa che annuncia che l’accordo sul nucleare iraniano è cosa fatta. Notizia che rimarrà quantomeno nella cronaca dell’ultimo decennio e produrrà effetti nei prossimi lustri. Ma il tutto si è manifestato, appunto, alle 19,41, e ancora una volta solo TgLa7 è l’unico che alle 20 riesce a fare un titolo e a dedicare un servizio esauriente, per di più commentato a braccio da Mentana. Tg2, mezz’ora dopo, ha tempo per recuperare, ma fa tristezza che l’ammiraglia dell’informazione Rai, Tg1, accenni a Losanna solo da studio e per non più di 20 secondi.
La politica propone la telecronaca dell’ascesa di Delrio al Colle per il giuramento come neo ministro delle infrastrutture, e l’accordo raggiunto tra Salvini e Berlusconi sulle regionali in Veneto, Liguri, Lombardia, Umbria e Campania. Tg4 non contiene l’entusiasmo e titolo “Uniti per Vincere”.
L’Istat propone dati a ritmo continuo, e quelli che fotografano redditi e tasse del 2014 vengono tirati da tutti i lati. Tg5 apre sugli italiani tartassati, mentre in Rai si precisa che l’aumento decimale della pressione fiscale è frutto della mancata contabilizzazione degli 80 euro come minor prelievo. In Rai si sottolineano le solite contraddizioni degli imprenditori che guadagnano meno dei loro dipendenti.
D’Alema è ancora presente per le polemiche degli ultimi giorni, ma per fortuna si comincia a parlare anche in concreto dell’indagine sulla metanizzazione di Ischia, per gli interrogatori degli arrestati. Il sindaco di Ischia avrebbe detto di non essere mai stato in Tunisia: ho è una menzogna oppure, da quello che è uscito sulla stampa, gli inquirenti avrebbero peccato di leggerezza, perché un volo aereo e un viaggio all’estero sono facilmente controllabili. Lo escludiamo, anche perché sarebbe alquanto grave. Intanto i Cinque Stelle visitano la Procura di Napoli per consegnare un esposto che denuncerebbe i rapporti organici tra cooperazione e mafia: per qualcuno un’invasione di campo della politica nel recinto della Magistratura.
All’inizio della nostra analisi non siamo stati teneri con molti Tg. In chiusura invece segnaliamo la buona performance di quelli Rai, ma anche di Tg5, nei servizi e nelle impostazioni che trattano la giornata internazionale sull’autismo. Non si è trattato di pietismo e retorica; una volta tanto le particolari difficoltà di bambini (o adolescenti) che manifestano codici comunicativi che solo i genitori e chi li ama riescono a comprendere, vengono fuori correttamente. Ottimi i minuti dedicati dal Tg2, che ci mettono in contatto con un’umanità certamente fragile ma che proprio per questo umanizza anche noi, i “normali”.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di mercoledì 1 aprile 2015

Tg1 – ore 13:30 3.669.000, 22,62% ore 20:00 5.551.000, 23,58%.
Tg2 – ore 13:00 2.501.000, 17,20% ore 20:30 2.046.000, 7,80%.
Tg3 – ore 14:30 1.646.000, 10,84% ore 19:00 1.611.000, 10,03%.
Tg5 – ore 13:00 3.217.000, 21,83% ore 20:00 4.520.000, 18,79%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.799.000, 15,39% ore 18:30 783.000, 6,20%.
Tg4 – ore 11:30 428.000, 7,06% ore 18:55 727.000, 4,75%.
Tg La7 – ore 13:30 492.000, 3,03% ore 20:00 1.313.000, 5,54%.

Fonte:www.tvblog.it

Un Papa “sorprendente”

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Schermata 2015-03-13 alle 21.39.06I Tg di venerdì 13 marzo – Non vogliamo insegnare il mestiere a nessuno, ma la notizia del Giubileo straordinario ci sembra una di quelle, appunto, “straordinarie” e quindi meritevole della massima attenzione. Che le 3 testate Rai abbiano dato l’apertura all’annuncio di Papa Francesco ci è sembrato quindi del tutto naturale, mentre che su Mediaset la notizia non sia passata (Studio Aperto), sia stata affrontata in 10 secondi a mezza edizione (Tg4), o titolata “in basso” su Tg5, ci risulta difficilmente spiegabile. Anche La7 mette il Giubileo solo come terzo titolo, ma in compenso è l’unico Tg che entra nel vivo e ci rappresenta i dubbi sulla “tenuta” della Capitale. Marino dice che Roma è pronta, ma un parte del Pd territoriale si mostra scettica. L’anno Santo della Misericordia comporterà infatti l’afflusso di milioni e milioni di turisti e pellegrini e prenderà a dicembre il testimone dall’Expo, che termina a ottobre. 12 mesi intensi; una vera manna per l’economia, ma anche una grande provocazione per un’organizzazione sfilacciata e incistata dal malaffare. Tg2 ha i riflessi pronti e ci racconta qualcosa della storia degli Anni Santi. La sorpresa nel primo giorno del suo terzo anno di pontificato non è solo l’annuncio del Giubileo. Grande attenzione da parte di tutti (anche Mediaset) all’intervista rilasciata da Francesco alla Tv messicana che adombra una sua permanenza “breve” sul Soglio di Pietro.
Abbiamo accennato all’Expo; a – 50 giorni dall’inaugurazione Renzi ha visitato i cantieri conquistando trasversalmente il secondo titolo su tutti. La politica propone diversi fatti rilevanti: Landini che si appresta a lanciare il suo movimento, Tosi che domani si candida in Veneto, la sinistra Pd che si riunisce per decidere come organizzarsi, le prime reazioni al disegno di legge sulla riforma della scuola e alle linee guida sulla riforma Rai. Sulla scuola il Tg che fa emergere più chiaramente le critiche al provvedimento è quello di Mentana (insoddisfazione dei precari rimasti fuori dalle assunzioni di settembre), mentre gli altri sono molto istituzionali e fanno parlare i rappresentanti dei presidi, in nuovi “manager” dell’istruzione. Polemiche anche sugli sgravi fiscali per le spese sostenute per le scuole private. Con tutta questa carne al fuoco la scelta del Tg2 di cavarsela con il vecchio “pastone” (due minuti di notizie su carrellata di veloci immagini) ci è sembrata quantomeno ergonomica.
I “numeri” di bonifici con beneficiarie le olgettine che emergono dal Rubi ter sono sciorinati ampiamente, ma è impossibile trovarli su Mediaset. La vicenda dell’arresto e del repentino rilascio di Cesare Battisti da parte della magistratura brasiliana è invece presente su tutti.
Per gli esteri i Tg Rai, Tg5 e La7 mettono in evidenza il doppio binario della trattativa Grecia – Ue: scontro sull’asse Atene-Berlino e ricerca di accordo su quello Atene-Bruxelles.
Su Mediaset in evidenza la cronaca nera e criminale, con il femminicidio a Trento e l’assassino del ventisettenne ternano ad opera di una cittadino marocchino ubriaco. Delitto, quest’ultimo del tutto inspiegabile, che sfonda anche i cancelli di Saxa Rubra.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di giovedì 12 marzo 2015
Tg1 – ore 13:30 3.644.000, 21,35% ore 20:00 5.993.000, 23,14%.
Tg2 – ore 13:00 2.620.000, 16,25% ore 20:30 2.146.000, 7,74%.
Tg3 – ore 14:30 1.643.000, 10,23% ore 19:00 2.051.000, 10,14%.
Tg5 – ore 13:00 3.242.000, 19,96% ore 20:00 4.940.000, 18,81%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.875.000, 14,09% ore 18:30 1.045.000, 6,53%.
Tg4 – ore 11.30 482.000, 6,63% ore 18:55 714.000, 3,67%.
Tg La7 – ore 13:30 616.000, 3,60% ore 20:00 1.326.000, 5,08%.

Fonte:www.tvblog.it

Tg investiti dal maltempo

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Schermata 2015-03-06 alle 22.39.15I Tg di venerdì 6 marzo – Il maltempo imperversa nel Paese e conquista ancora una volta le aperture ed ampio spazio su Mediaset, Tg1 e Tg2, mentre Tg3 e TgLa7 privilegiano rispettivamente l’attesa per i primi colpi di bazooka di Draghi e i dati di Frontex che – guardate un po’ – ci racconta che dalla quarta sponda attendono di raggiungere l’Europa tra mezzo milione e un milione di profughi. Il Ministro Gentiloni ha invitato a non fare allarmismi, ma le testate Mediaset sembrano piacevolmente cadute dalle nuvole e rilanciano l’allarme terrorismo, di cui per altro il responsabile di Frontex non ha dato alcuna conferma. I Tg Rai ritornano sulla trasferta moscovita di Renzi, segnalando che l’obbiettivo principale è e rimane garantirsi l’ok russo per un prossimo, indispensabile, piano d’intervento in Libia col cappello Onu. Sempre a proposito dell’Isis, su tutte le testate ampio spazio alla notizia della distruzione del sito archeologico di Nimrud, anche in mancanza degli aberranti video proposti nel caso della distruzione del museo di Mosul. Le vestigia della cultura della Mesopotamia, sopravvissute a 3.000 anni di storia, annientate dalla follia integralista.
Il piano d’acquisto dei debiti pubblici per 60 miliardi al mese parte lunedì, ma lo spread e l’euro “si portano avanti”, scendendo entrambi. Su Tg3 e La7 si guarda anche ai limiti del piano nonché alle questioni aperte, soprattutto il futuro immediato della Grecia.
La politica interna si nutre dell’ormai certa rottura in casa Lega, ripresa e inquadrata più o meno con gli stessi termini sia da Rai che da Mediaset, anche perché Forza Italia non sa che pesci pigliare e non ha ancora deciso cosa farà in Veneto, visto che l’incontro odierno tra Salvini e Berlusconi non ha prodotto risultati. A proposito dell’ex Cav., tutte le testate riprendono la sua ultima giornata ai servizi sociali: una festa per Mediaset, uno snodo importante per gli altri che però “la rovinano” segnalando i problemi, vecchi e nuovi, che Berlusconi incontrerà fin dai prossimi giorni sul piano giudiziario.
Tg3 e TgLa7 rilanciano le preoccupazioni che accompagnano il probabile acquisto di Rizzoli libri da parte di Mondadori. Il Tg di Mentana spiega bene cosa c’è dietro e quali sono, più che i rischi, le certezze negative legate alla creazione di un ulteriore monopolio che occuperebbe da solo il 40% del mercato dell’editoria libraria.
Abbiamo detto del maltempo, e la scelta delle aperture con le immagini dalle regioni del centro Italia ci è sembrata pienamente giustificata. Molto spesso la cronaca nei Tg più “seri” è tenuta in secondo piano, a vantaggio della politica. Ma quando milioni di concittadini vedono, come in Versilia, abbattersi alberi secolari per l’uragano, o esplodere come nel teramano un gasdotto per le frane, la prima pagina risulta doverosa.
La cronaca criminale nell’ultima fase non è più un patrimonio esclusivo di Mediaset. Se ne occupa sempre di più anche Tg1, ma stasera il proscioglimento del marito di Roberta Ragusa, la donna scomparsa in provincia di Pisa nel 2012, entra anche nelle scalette di TgLa7.
A 2 giorni dall’8 marzo su Tg3 si parla dei salari e degli stipendi più bassi per le lavoratrici rispetto ai colleghi uomini, su Tg1 si affronta la presunta inadeguatezza femminile verso le materie e le professioni scientifiche, mentre Tg2 propone una interessante intervista a Emma Bonino che ricostruisce 40 anni di battaglie delle donne, vissuti come protagonista.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di giovedì 5 marzo 2015
Tg1 – ore 13:30 4.165.000, 23,09% ore 20:00 6.942.000, 25,97%.
Tg2 – ore 13:00 2.887.000, 17,13% ore 20:30 2.618.000, 9,12%.
Tg3 – ore 14:30 1.831.000, 10,94% ore 19:00 2.261.000, 11,02%.
Tg5 – ore 13:00 3.661.000, 21,50% ore 20:00 5.420.000, 20,06%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.046.000, 14,68% ore 18:30 1.290.000, 7,55%.
Tg4 – ore 11.30 535.000, 6,70% ore 18:55 912.000, 4,52%.
Tg La7 – ore 13:30 674.000, 3,73% ore 20:00 1.433.000, 5,33%.
Fonte:www.tvblog.it

E pur si move!

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Schermata 2015-03-04 alle 21.08.40I Tg di mercoledì 4 marzo – Qualcosa sembra muoversi sia in Italia che a Bruxelles, ma la direzione non è ancora ben definita. Partendo dall’Europa, la promessa della Commissione di un impegno reale sulle stragi nel Mediterraneo, nel giorno dell’ulteriore strage di 10 migranti e dei quasi mille salvati da Triton (apertura per i Tg Rai e su Mediaset) fa ipotizzare che a maggio qualcosa cambierà, mentre la consapevolezza che non si tratti di un “problema italiano” avanza, pur se lentamente.
Per la politica interna segnaliamo l’apertura di Mentana sulla rottura in commissione tra Pd e Ncd sull’aumento dei termini di prescrizione per i reati di corruzione: segno che la legge dopo tanti ritardi ed afasie sta procedendo. Anche gli altri Tg se ne occupano, segnalando l’opposizione di Forza Italia (che si spiega) e l’astensione (meno comprensibile) dei Cinque Stelle.
A proposito del Movimento, l’intervista odierna di Grillo al Corriere della Sera sembrerebbe accennare all’apertura di qualche spazio parlamentare almeno su riforma Rai e reddito di cittadinanza. I Tg investigano con qualche scetticismo questa eventualità, vista la tendenza del Portavoce a cambiare repentinamente le carte in tavola. Che sia questa volta possibile una qualche concreta relazione è testimoniato dall’acrimonia con cui Tg4 “distrugge” la credibilità del Movimento quando si tratta di agire concretamente, mentre sull’altro fronte è tutto un fiorire di dichiarazioni della sinistra Pd e di Sel (riprese soprattutto dalle reti Rai) che inneggiano all’apertura ipotizzando addirittura un cambio di maggioranza. La Lega intanto si spacca in Veneto dopo lo scontro Salvini-Tosi, e 3 consiglieri regionali “tosiani” abbandonano il gruppo. Notizia presente su tutti, anche perché la super star del video Salvini è vincente quando grida in Tv contro rom ed immigrati, ma neanche Mediaset lo difende quando si tratta della politica interna del ricostruendo centrodestra.
Gli sviluppi delle indagini palermitane su racket e pizzo vanno vanti, e tutti riportano i 7 arresti odierni che fanno seguito a quello del Presidente della Camera di Commercio Roberto Helg. La novità del clima sarebbe la diffusa collaborazione degli imprenditori con le forze dell’ordine e i magistrati. Dignitosissima la posizione espressa da Santi Palazzolo, l’imprenditore che ha fatto arrestare Helg, in una bella intervista su Tg1.
Salendo un po’, ma rimanendo sempre a sud, il sequestro di beni per 6 milioni di euro all’ex commissario degli scavi di Pompei (titolo per La7) che avrebbe dilapidato fondi e assistito al degrado del sito archeologico più famoso al mondo, è presente con evidenza anche in Rai, mentre su Mediaset o non se ne parla o, è il caso di Tg5, si dà spazio alla difesa di Marcello Fiori, politico di Forza Italia messo lì dall’allora governo Berlusconi. Le indagini riguardano anche 9 dirigenti del Ministero dei Beni Culturali.
Le indagini e le polemiche sull’omicidio davanti al Cremlino si intreccia con la trasferta di Renzi che domani vedrà Putin, dopo aver incontrato in giornata il leader ucraino.
I 10 anni dall’uccisione di Nicola Calipari ad opera di un soldato americano in Iraq, dopo il “missione compiuta” per liberare la giornalista Sgrena, già ieri erano stati ricordati da Tg2; questa sera se ne parla su Tg1, Tg3 e Tg5. Infine da Studio Aperto, Tg3 e Tg1 segnaliamo la vicenda del servizio della Bbc sulla ragazza indiana stuprata e uccisa su un minibus, contenente l’intervista ad uno degli assassini che risulta tutt’altro che pentito. Le autorità indiane ne hanno vietato la pubblicazione perché lesivo dell’immagine del paese: lesivo il video, dunque, più che lo stupro.
Alberto Baldazzi

Dati auditel dei Tg di martedì 3 marzo 2015

Tg1 – ore 13:30 3.651.000, 21.89% ore 20:00 6.259.000, 23.87%.
Tg2 – ore 13:00 2.657.000, 17.17% ore 20:30 2.328.000, 8.25%.
Tg3 – ore 14:30 1.641.000, 10.69% ore 19:00 2.076.000, 10.82%.
Tg5 – ore 13:00 3.362.000, 21.55% ore 20:00 5.307.000, 19.96%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.087.000, 16.80% ore 18:30 1.051.000, 6.96%.
Tg4 – ore 11.30 499.000, 7.41% ore 18:55 706.000, 3.83%.
Tg La7 – ore 13:30 697.000, 4.18% ore 20:00 1.487.000, 5.62%.

Fonte:www.tvblog.it

Tanti numeri, grande confusione

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numeriI Tg di lunedì 2 marzo – I Tg di serata “si impiccano” sui dati 2014 della disoccupazione forniti dall’Istat, così come su quelli della pressione fiscale. Già è difficile orientarsi tra pochi decimali di percentuali in più in meno, ma se ci si mette l’approssimazione delle redazioni d’economia la frittata è fatta. Così nei titoli del Tg1 compaiono appaiati il record negativo dal 1977 e la soddisfazione di Renzi per i 130 mila occupati in più. Mediaset va per le spicce e al massimo concede che a gennaio le cose sono andate un po’ meglio. Mentana dà l’interpretazione autentica: bicchiere meo pieno, perché più gente ha cercato lavoro (da qui l’aumento del tasso di disoccupazione) ma più persone lo hanno trovato. Anche sulla pressione fiscale, titolo sparato su Tg4 e Tg5, la matematica appare un’opinione. Tg1 ricorda (seguito da TgLa7) che l’apparente + 0,1% della pressione diventa il suo contrario (-0,3) se si scomputano gli 80 euro per 10 milioni di italiani. Per Tg2 non ci sono dubbi: la pressione fiscale è scesa. Intanto lo spread scende ancora, ma non conquista particolare spazio nei Tg.

Tg1 festeggia la prima trasferta di Mattarella con l’apertura; un Presidente che finalmente parla con i giornalisti – seppure sommessamente – dopo gli incontri di stato con l’omologo tedesco e con la Merkel. Servizi istituzionali sui maggiori Tg.

Per la politica interna al centro dell’attenzione lo scontro in casa Lega (apertura per Tg5) e la vittoria di De Luca alle primarie del Pd campano. Tg1 realizza un’intervista quasi vera con l’ex sindaco di Salerno “decaduto” per la Severino, che – ipotizza correttamente l’intervistatore – rischia di mette in braghe di tela l’intero centrosinistra nel caso di una sua vittoria a maggio, seguita da una ulteriore di decadenza. Per la Lega “tutti con Zaia” per la regione Veneto, ma è difficile immaginare che Tosi incassi il semi-commissariamento della Liga Veneta. Mediaset segnala l’incessante lavorio di Toti & c. per portare Salvini a ragionare sul centrodestra unito (Alfano compreso). Tg3 torna sul sabato romano di Salvini, contrapponendo la Lega antifascista di Bossi del ’94 (che costrinse Berlusconi a inventare la doppia strana alleanza nord-sud con Lega e Fini) e quelle attuale che va a braccetto con Casa Pound.

Il giallo dell’assassinio del leader dell’opposizione anti-Putin a pochi passi dal Cremlino sembra diventare tale dopo le dichiarazioni contraddittorie della sua giovanissima fidanzata ucraina – una testimone oculare che viene ripresa da tutti.

L’elicottero con Renzi a bordo costretto ad atterrare vicini ad Arezzo (forse) per il maltempo è citato da tutti. TgLa7 e Tg2 riportano con evidenza le polemiche di Grillo contro i costi degli spostamenti del premier (il “Renzicottero”).

Tg1 e Tg5 si occupano di più o meno geniali, ma comunque spudorate, truffe ai danni delle assicurazioni auto, a base di radiografie (sempre le stesse) che con la complicità di medici cambiavano solo per l’intestazione del paziente.

Anche Bossetti, presunto omicida di Yara Gambirasio, conquista spazio su tutti, compreso Mentana, per i video che inquadrano il suo furgone per ben 15 volte aggirarsi nei pressi della palestra della ragazza di Brembate nelle ore della sua sparizione.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei Tg di domenica 1 marzo 2015

Tg1 – ore 13:30 5.318.000, 27,43% ore 20:00 6.179.000, 23,79%.
Tg2 – ore 13:00 3.124.000, 16,91% ore 20:30 2.213.000, 7,90%.
Tg3 – ore 14:30 1.452.000, 7,69% ore 19:00 2.004.000, 9,19%.
Tg5 – ore 13:00 3.376.000, 18,16% ore 20:00 4.576.000, 17,46%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.847.000, 11,55% ore 18:30 1.155.000, 5,96%.
Tg4 – ore 11:30 549.000, 5,12% ore 18:55 892.000, 4,10%.
Tg La7 – ore 13:30 621.000, 3,21% ore 20:00 977.000, 3,75%.

Fonte:www.tvblog.it

Bestialità

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Schermata 2015-02-27 alle 00.02.47I Tg di giovedì 26 febbraio – A proposito di video Isis, tutti i Tg mostrano quello diversamente spettrale della distruzione delle statue assire nel museo di Mosul, l’antica Ninive. Tg2 e TgLa7 hanno secondo noi il merito di scegliere per l’apertura proprio questo scempio che probabilmente rappresenta un autogoal per il Califfato. Mancano i tagliagole e il sangue, che tanto assomigliano ai wargame violenti con cui crescono intere generazioni, e le mazzate a statue che avevano 3 mila anni di storia, erette nella valle della Mesopotania che rappresenta una delle culle della civiltà, sono tutt’altro che hollywoodiane, ma solo squallide. Del resto i patrimoni dell’umanità per le bestie rappresentano solo una provocazione. Molto spazio in apertura (Tg1, Tg3) anche per il tagliagole londinese John, ventisettenne di buona famiglia nato in Kwait e rappresentante eponimo dei foreign fighter.
La guerra della Tv, come suona il titolo di La7, è assai ripresa anche dai Tg Rai; nei servizi si capisce però che la vecchia Tv c’entra poco. Il business delle torri e delle antenne secondo Renzi è nella logica del mercato, ma il governo assicura che la Rai non perderà il controllo dei suoi impianti. Intanto Gubitosi vara la riforma dell’informazione del Servizio Pubblico. Un libro dei sogni o un incubo?
La politica propone un Pd dove i rapporti tra Renzi e soprattutto Bersani sono pessimi, tanto che l’ex segretario diserterà l’incontro con i gruppi parlamentari di domani. Non vuole fare il figurante. Se ne occupano tutti, e lo stesso avviene per l’uscita di Salvini che gela Forza Italia sulle alleanze. Toti compare trasversalmente per ricordare alla Lega che non c’è in ballo solo il Veneto, ma anche la tenuta della Lombardia. Quello Mattarella-Grillo non è stato un match di box, ma un incontro cordiale. Il web del Movimento informa che tutto è andato bene e che il Quirinale non è più un fortino da assaltare.
Tg4 apre sulla crisi degli esercizi commerciali, e solo di sfuggita segnala i dati confortanti resi pubblici in giornata dall’Istat che parlano di un aumento della fiducia dei consumatori ai livelli di quasi 15 anni fa. Anche gli altri se ne occupano e TgLa7 segnala la discesa poco sopra di quota 100 dello spread, ai livelli del 2010.
La notizia dell’indagine su Scajola e De Gennaro per la mancata scorta a Biagi è nei titoli solo per Tg3.
Concludiamo segnalando l’approfondimento del Tg2 su un tema in genere scivoloso per l’informazione: il ruolo dei tribunali dei minori nei delicatissimi casi (sono attualmente 28 mila) in cui i genitori perdono la patria potestà. Spesso prevalgono approssimazione e luoghi comuni, come la leggenda dei giudici che “strappano” i bambini a genitori senza fondati motivi. Tg2, invece, spiega i complessi meccanismi, non nega gli errori, ma non la “butta in caciara”.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di mercoledì 25 febbraio 2015

Tg1 – ore 13:30 3.906.000, 22,00% ore 20:00 6.392.000, 23,84%.
Tg2 – ore 13:00 2.673.000, 16,09% ore 20:30 2.391.000, 8,40%.
Tg3 – ore 14:30 1.702.000, 10,17% ore 19:00 2.245.000, 10,87%.
Tg5 – ore 13:00 3.408.000, 20,37% ore 20:00 5.183.000, 19,11%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.977.000, 14,35% ore 18:30 1.152.000, 6,70%.
Tg4 – ore 11:30 664.000, 7,84% ore 18:55 912.000, 4,45%.
Tg La7 – ore 13:30 629.000, 3,53% ore 20:00 1.441.000, 5,34%.

Fonte:www.tvblog.it

Forzieri Forzati

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Schermata 2015-02-23 alle 21.28.31I Tg di lunedì 23 febbraio –  Svizzera e Grecia conferiscono un apparente respiro internazionale ai Tg di serata, ma in realtà al di la’ delle Alpi il denaro parla italiano e non solo nel Canton Ticino. Il sospirato accordo per i capitali depositati illegalmente in Svizzera è in apertura su Tg1, Tg2 e Tg5, con special guest il Ministro Padoan che non si sbilancia sul “quanto” la fine del segreto bancario renderà al fisco italico. Tutti concordi nello stimare in più di 200 miliardi i “risparmi” depositati nei capienti forzieri delle banche compiacenti elvetici. Renzi, come al solito via tweet, mette il cappello sulla chiusura dell’accordo e parla di “miliardi”. Tg3 e TgLa7 aprono invece su Atene che, obtorto collo, sta per inviare a Bruxelles l’accettazione delle indicazioni che piacciono alla ex Troika, ma dispiacciono alla base elettorale che ha recentemente decretato la vittoria di Tsipras.
La politica interna è rianimata in primo luogo da Pd che, come al solito, fa diverse parti nella commedia del jobs act. Renzi da una parte, la sinistra interna e Sel dall’altra: scontro duro che lambisce anche il “mediatore” Speranza. ma la star di serata è Landini, ascoltato da tutti nell’atto di negare il ballon d’essay del suo ingesso in politica. Anche a destra qualcosa si muove, e la contrapposizione Tosi-Zaia per le elezioni in Veneto è presente Rai e La7, mente non casualmente scompare su Mediaset.
Ma la politica macina anche la Rai: il fantasma del decreto legge di riforma del servizio pubblico spunta su Tg3 e TgLa7, presentando l’opposizione di quasi tutti a una riforma da molti invocata. Vedere il fronte compatto sull’asse Fico-Gasparri-Sel, fa una certa impressione. Mentana ironizza su una liberazione della Rai dal giogo dei partiti, che dovrà necessariamente passare per un voto degli stessi e di loro rappresentanti in Parlamento.

Dopo gli isterismi delle scorse settimane, i Tg si interrogano sui pericoli del terrorismo Isis con più discernimento. Tg5 si chiede in un titolo come funziona la macchina propagandistica del Califfato, mentre Tg4 e Tg2 mostrano un video agghiacciante sul trattamento riservato dai miliziani libici ai profughi, frustati e vessati prima di salire sui barconi della morte e della disperazione. Un documento che spiega bene che tra terroristi e profughi c’e’una bella differenza.
La complessa sentenza della Cassazione nel processo Eternit, le cui motivazioni rese note oggi hanno generato ulteriore disperazione nelle vittime dell’amianto e nei familiari. TgLa7 spiega meglio di altri che in realtà la Cassazione ha dato schiaffi non solo alla Procura di Torino definendo inutile il procedimento perché i reati erano prescritti ma anche alla politica per non aver ancora prodotto nel nostro ordinamento i reati ambientali.
Concludiamo con Tg2 che nel consueto approfondimento spiega efficacemente perché è come i prodotti cinesi e dell’estremo oriente invadono internet e i nostri mercati. Marketing aggressivo, dumping su e sfruttamento schiavistico del lavoro, anche minorile.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei Tg di domenica 22 febbraio 2015

Tg1 – ore 13:30 5.750.000, 27.42% ore 20:00 6.801.000, 24.98%.
Tg2 – ore 13:00 3.077.000, 15.08% ore 20:30 2.271.000, 7.88%.
Tg3 – ore 14:30 1.645.000, 7.86% ore 19:00 2.342.000, 10.30%.
Tg5 – ore 13:00 3.828.000, 18.73% ore 20:00 5.427.000, 19.78%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.286.000, 12.78% ore 18:30 1.156.000, 5.55%.
Tg4 – ore 11:30 712.000, 5.40% ore 18:55 1.110.000, 4.89%.
Tg La7 – ore 13:30 681.000, 3.25% ore 20:00 1.103.000, 4.05%.
Fonte:www.tvblog.it

Speciale Osservatorio – Serenissimi ed informazione

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Mistifico, ergo sum

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silviovespaI Tg di mercoledì 12 dicembre – In genere quando parla un politico bisogna concentrarsi sia sul “detto” che sul “non detto”. Nel caso della logorrea berlusconiana di giornata – che il fido Vespa non aveva interessi ad arginare – ciò non è necessario,  perché non esiste il non detto, in quanto viene “detto” tutto ed il suo contrario. Abbandonando la tecnica della smentita ex post per passare alla contraddictio in terminis, il Cavaliere ha detto che vuole l’alleanza con Maroni ma che è pronto a far cadere Piemonte e Veneto, che è, rimane e sarà il candidato del centrodestra ma non è escluso che lo divenga Monti, mentre Alfano è in “pole position” per Palazzo Chigi, che il Paese è alla frutta per colpa di Monti ma che “il Pdl non sempre è stato d’accordo con il governo”, che ha tolto la fiducia ma non “comminato” la sfiducia. Forse l’unica affermazione univoca è stata “abbiamo mollato Monti per riaprire l’alleanza con la Lega”.

Dopo cotanta manifestazione di rigore istituzionale, Berlusconi ha poi irriso quelle “tasche degli italiani” in cui dice di non aver mai messo le mani, affermando che lo spread targato B sarebbe costato solo 5 miliardi in più. Di fronte a questo magma straripante, i Tg non hanno fatto argine, tanto più che l’”evento” era praticamente in diretta per molte testate. Chi ha azzardato una felice sintesi è TG la 7, che titola: “Ci si domanda se questa nuova svolta del Cav sia dovuta ai sondaggi, alla divisione e al dissenso interno al Pdl, e al no di Maroni alla ricandidatura del Cav dopo il vertice di ieri sera a Palazzo Grazioli. Per il leader dei centristi Casini: “Berlusconi è in evidente stato confusionale”. TG 4 è rimasto indietro di qualche ora, non “sincronizzato” quindi col Berlusconi estimatore di Monti. Ecco così il tiro al doppio piattello per impallinare con un colpo solo la “perfida” Merkel e l’attuale premier, forse la soluzione “non giusta” per il Paese.

Le parlamentarie del Pd, che al momento appaiono inevitabilmente più una voluttà che non un progetto delineato, creano l’effetto Doctor Jekyll e Mr. Hyde confrontate con gli stracci che volano dentro il Movimento Cinque Stelle, intento a somministrare purghe e cartellini rossi.

Lorenzo Coletta

 

Dati Auditel dei Tg di martedì 11 dicembre 2012

Tg1 – ore 13:30 3.681.000, 21,54% ore 20:00 5.578.000, 21,46%.
Tg2 – ore 13:00 2.887.000, 18,35% ore 20:30 2.352.000, 8,36%.
Tg3 – ore 14:30 1.889.000, 12,12% ore 19:00 2.695.000, 13,74%.
Tg5 – ore 13:00 3.555.000, 22,35% ore 20:00 5.409.000, 20,80%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.145.000, 17,17% ore 18:30 1.183.000, 7,34% (1P); 952.000, 5,12% (2P).
Tg4 – ore 14.00 810.000, 4,81% ore 18:55 846.000, 4,33%.
Tg La7 – ore 13:30 850.000, 4,96% ore 20:00 2.205.000, 8,40%.

Fonte: http://www.tvblog.it