I giocattoli si sono rotti

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indexI Tg di mercoledì 25 giugno 2014 – Il giocattolo più amato dagli italiani era fallato; le reazioni nei Tg alla sconfitta di 24 ore fa sono impietose. I senatori azzurri sono i primi a criticare l’evanescenza delle “figurine” più giovani che hanno assicurato il cambio generazionale ma, al contempo, regalato il Purgatorio alla nazionale 4 volte Campione del Mondo. Prandelli e Abete se ne vanno, e nei commenti non troviamo parole di rimpianto verso un tecnico che fino a ieri era apprezzato da tutti per la sua educazione e moderazione. Tg4 “non ce la fa” a tenersi, e fa intervenire Facci – che aveva criticato il rinnovo del contratto milionario al CT – , oltre a segnalare l’uscita di scena di Prandelli come “prima sconfitta renziana”: la prima di una lunga serie, senza dirlo si augura la testata diretta da Mario Giordano. Su La7 Mario Sconcerti interpreta lo sconcerto collettivo avanzando un’analisi impietosa che omologa il calcio nazionale alla situazione generale del Paese. Balotelli rischia di diventare il maggiore colpevole nell’immaginario collettivo, e questo non per sua esclusiva responsabilità. Tutta farina del suo sacco, invece, il contrattacco odierno sul suo blog che giustamente un servizio di La7 addebita di “razzismo al contrario”, per illustrare la frase sui fratelli africani che non avrebbero “scaricato” un fratello negro (titolo anche per Tg2). Nel calcio italiano mancano valori, ma abbonda la violenza; tutti i Tg riportano le reazioni alla morte del tifoso napoletano trentenne che, dopo 52 giorni di ricovero al gemelli, non ce l’ha fatta. Timori di rappresaglie per la tifoseria giallorossa (e fascista) cui appariene il presunto omicida. Tg2 presenta un servizio sulla storia delle vittime del calcio violento.

Un altro giocatto che si è rotto, ma che in pochi rimpiangeranno, è quello preferito da Beppe Grillo con il quale il Portavoce ha dittatorialmente guidato il “suo” movimento, orientandolo a spaccare tutto e a nulla concedere al confronto politico. Lo scetticismo con cui molti osservatori guardavano all’incontro odierno in streaming tra Pd e Cinque Stelle è stato annullato dal comportamento “educatissimo” della delegazione pentastellata che si è trovato di fronte lo stesso Renzi, felice di prendersi la rivincita dal match di qualche mese fa in cui Grillo aveva solo gridato, impedendogli di parlare. Il confronto c’è stato, come annunciano in apertura le testate Rai, Tg5 e La7, ed è risultato quantomeno verosimile, tanto da “preoccupare” non poco – come segnala Mentana – Forza Italia, potenzialemente in difficoltà per l’eventuale politica dei due forni di Renzi. Il premier ha incassato buoni risultati tra cui la disponibilità dei Cinque Stelle a parlare di ballottaggio, concedendo aperture tutt’altro che forzate sulle preferenze. Ma, soprattutto, ha “benevolmente” concesso la prosecuzione del confronto, su cortese ed educata richiesta di Di Maio. Cosa questo significherà nell’evoluzione della politica dei Movimento è presto per dirlo: se son rose fioriranno, mentre se si tratta di una tattica provocazione, difficilmente Cinque Stelle ne ricaverà vantaggi e consensi.

Al grand‘attivismo del Pd di Renzi e dei Cinque Stelle, non causalmente “orfani” di Grillo, sul fronte del centrodestra risponde una non decisiva intevista di Berlusconi a Il Giornale, ripresa in po’ da tutti ma “centrale” per le testate Mediaset. Il contenuto? La necessità di unità delle forze antirenziane e poco più.

Se l’incontro odierno segnerà un vero decollo per una politica più concreta del Movimento, lo sapremo fin dalle prossime settimane. Intanto un decollo è avvenuto: quello dell’accordo Alitalia-Etihad, reso pubblico da una scarno ma decisivo comunicato. Nei titoli per Tg3, Tg5 e TgLa7, il futuro “arabo” dell’ex compagnia di bandiera appare comunque nebuloso e non scevro da interrogativi e problemi.

Gli arresti tra le consigliere Idv della regione Liguria e il rinvio a giudizio della famiglia Bossi (quasi) al gran completo fanno capolino su Rai e La7, mentre l’attesa per le rivelazioni del “presunto” assassino di Yara è centrale nei numerosi servizi che seguono le indagini della Procura di Bergamo.

Alberto Baldazzi

 

Dati auditel dei Tg di martedì 24 giugno 2014

Tg1 – ore 13:30 3.411.000, 20,48% ore 20:00 7.977.000, 33,95%.
Tg2 – ore 13:00 2.629.000, 16,92% ore 20:30 2.002.000, 8,43%.
Tg3 – ore 14:30 1.629.000, 11,47% ore 19:00 521.000, 2,08%.
Tg5 – ore 13:00 2.984.000, 18,95% ore 20:00 3.492.000, 14,71%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.365.000, 18,70% ore 18:30 387.000, 1,69%.
Tg4 – ore 11.30 617.000, 9,45% ore 18:55 284.000, 1,14%.
Tg La7 – ore 13:30 552.000, 3,35% ore 20:00 1.279.000, 5,43%.

Fonte:www.tvblog.it

Speciale Osservatorio – Serenissimi ed informazione

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L’osservatorio analizza il comportamento dell’informazione nei confronti delle più recenti indagini su gruppi secessionisti e le
realtà locali venete.

Le Pen e la Crimea pungono l’Europa

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indexI Tg di lunedì 24 marzo – La visione sbagliata dell’economia e quella miope della politica estera si rispecchiano anche stasera nei Tg che fotografano un’Europa in disarmo. Se i Tg Rai e La7 scelgono per l’apertura il G8 – 1, ovvero la riunione de L’Aia con Putin non invitato, Tg5 apre con la destra che vola in Francia sull’onda del no ad Europa ed euro. Tg 3 e Tgla 7 parlano di “voto che scuote l’Europa”. Il successo del Fronte Nazionale di Marine Le Pen solleva da noi forti preoccupazioni; Salvini gongola e diventa lepeniano, mentre Grillo rifiuta l’abbraccio con la leader xenofoba francese, dopo che nei giorni scorsi era apparso aperturista. Le Pen risponde chiedendosi angosciata “Perché Grillo mi odia?” (titolo Tg2). Anche Berlusconi si preoccupa e, coniugando diatribe interne ed oggettivi problemi di fase, lancia l’allarme ai suoi: rinserrare i ranghi ed evitare personalismi e polemiche: titolo per La7 e servizi ampi per tutti, con qualche squarcio sulle divisioni tra i figli. Renzi è ripreso mentre segnala che il populismo marciante è un segnale per Bruxelles. La dura contrapposizione con la Russia che va in scena a L’Aia per questioni eminentemente europee, vede i governi continentali arrancare dietro Obama che dà la linea: durezza assoluta con Putin: “Obama punisce Mosca”, titola Tg1. Un’altra manifestazione palmare dell’assenza di una politica estera continentale.

L’avvicinarsi delle elezioni europee esalta Tg4 che, dopo quache settimana ondivaga, sa bene qual è l’avversario da inquadrare e da abbattere: Matteo Renzi bluffa, illude e si appresta a deludere gli italiani, mentre anche il sindacato, oltre alla Confindustria, viene utilizzato come teste a carico. Su quasi tutti compaiono le previsioni del Fondo Monetario che mettono a confronto la stasi dell’economia della penisola con la Grecia che, invece, nel 2015 riprenderebbe a correre. Tg5 approfondisce l’entrata in vigore del decreto legge sul lavoro, spiegando cosa cambia per le assunzioni a termine. Il primo sondaggio di TgLa7 interamente dedicato alle europee fotografa un Pd intorno al 32%, Forza Italia e Cinque Stelle molto vicini intorno al 22% e la Lega oltre il 4%; per gli altri nessuno accesso al Parlamento di Strasburgo.

La ricocorrenza dell’anniversario delle Fosse Ardeatine con la partecipazione di Napolitano è impaginata alta per i Tg Rai e La7, mentre è assente per Studio Aperto e Tg4 e data in breve da Tg5. La difesa dei valori del percorso europeo fatta dal Presidente scatena l’ira di un invasato Salvini. Sembra che sia stato lui a vincere in Francia; da qui l’attacco sconsiderato a Napolitano: “Parole vergonose”.

L’inchiesta napoletana su Finmeccanica, che produce quattro arresti, porta a galla nuovi fondi neri e raggiri, con tanto di utilizzo di spalloni impegnati a trasportare milioni da oltre confine; titoli per Tg1, Tg3, Tg5 e TgLa7.

L’aereo della Malaysia Airlines dato definitivamente per precipitato nell’Oceano Indiano è presente nei titoli per quasi tutti.

Le nuove rivelazioni su Via Fani sono riprese da Tg5 e Tg2, mentre Tg 3 è l’unico che riporta notizia e servizio sulla richiesta di rinvio a giudizio per 2 carabinieri e 6 poliziotti, ritenuti resposabili della morte di Giuseppe Uva, malmenato all’interno di una caserma a Varese.

Alberto Baldazzi

 

Dati auditel dei TG di domenica 23 marzo 2014

Tg1 – ore 13:30 5.185.000, 25,31% ore 20:00 5.341.000, 20,22%.
Tg2 – ore 13:00 3.184.000, 16,22% ore 20:30 1.931.000, 6,89%.
Tg3 – ore 14:30 1.673.000, 8,31% ore 19:00 2.074.000, 9,46%.
Tg5 – ore 13:00 3.285.000, 16,70% ore 20:00 4.239.000, 15,99%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.978.000, 11,79% ore 18:30 946.000, 4,78%.
Tg4 – ore 11:30 735.000, 6,35% ore 18:55 948.000, 4,32%.
Tg La7 – ore 13:30 681.000, 3,33% ore 20:00 1.073.000, 4,03%.

Fonte:www.tvblog.it

Tutti a scuola da Renzi

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scuolaI Tg di lunedì 24 febbraio – La lezione durata settanta minuti nel suo primo intervento in Senato ha fatto sì che anche oggi Matteo Renzi abbia concentrato su di sé e assorbito, come un buco nero, tutte le luci della ribalta televisiva, oltre che quelle  dei monitor dei computer sintonizzati sui siti d’informazione. Tg5  presenta un titolo unico sul Renzi-day, e su tutte le testate troneggiano gli estratti del suo lungo intervento. Per chi si fosse perso la diretta da Palazzo Madama – che mentre scriviamo dura ancora, in attesa della chiama per il voto di fiducia – Tg1 è la testata che sintetizza al meglio le varie proposte accennate dal Presidente del Consiglio, estraendole da un intervento a braccio che è stato in alcuni punti anche scarso in quanto a sintassi, ma certamente fluente ed immaginifico.  A vederle riassunte in ordinate videate, c’è da chiedersi come mai sia passata, con il contribuo degi immancabili commentatori, la vulgata secondo cui Renzi non avrebbe detto niente di concreto. Azzeramento dei debiti dello Stato verso le aziende, riduzione dl cuneo fiscale intorno al 10%, ammortizzatori sociali universali, attacco al mostro della burocrazia, riforma della giustizia amministrativa e civile, cittadinanza ai figli degli extracomuntari e ampliamento della sfera dei diritti individuali; anche senza tener in conto il pacchetto riforme (elettorale e costituzionali), il paniere sembra tutt’altro che sguarnito. Le forze d’opposizione fanno il loro mestiere, ed è normale che Forza Italia agisca come Giano bifronte: apprezzare il look di Renzi e demolirne i contenuti. È sintomatico che per il capogruppo Romani, ripreso da TgLa7, prevalga ancora l’innamoramento per il politico del centrosinistra “che assomiglia tanto a Berlusconi”. Su Tg4 Ferrara si ritrae dall’amplesso dei giorni scorsi e comincia a picconare l’icona dell’ “amato”. Ripreso e condiviso un po’ da tutti  è poi il giudizio secondo cui Renzi non avrebbe parlato ai membri del Senato, bensì al Paese. Un riflesso “castale”, perché le aule parlamentari dovrebbero sempre essere il luogo di ascolto e di confronto del popolo italiano; ma forse ce ne siamo dimenticati. Concludiamo con una considerazione che denota quanto il problema cui stiamo per accennare sia drammaticamente serio: la forte attenzione nell’intervento al Senato al tema della scuola, riproposta come luogo di costruzione di futuro e democrazia, nei Tg è scivolata tra le varie ed eventuali, a dimostrazione di quanto la classe dirigente del Paese sia lontana  in tutti i suoi segmenti, compreso quello giornalistico, dalla consapevolezza del male che ci siamo fatti dimenticando il nesso tra istruzione e  sviluppo. Renzi oggi ci ha riportati a scuola e questo, forse, è il suo maggiore merito.

Per il resto le novità sulla vicenda dei marò occupano adeguato spazio su tutti; da segnalare che per Tg5  c’è anche stasera il riflesso condizionato a dar voce al “controcanto” dell’ex Ministro Terzi, che prosegue nella sua sterile vendetta “ex post”. Gli sviluppi in Ucraina sono trattati ampiamente ma quasi mai efficacemente. È TgLa7 che, come nelle serate precedenti, riesce a spiegare e a rendere più vicine vicende su cui il pubblico italiano è completamente digiuno. Il secessionismo della Crimea filorussa è, infatti, la vera notizia del giorno, su quasi tutti asfaltata dal“Chi l’ha visto” del Presidente – Dittatore detronizzato.

Lo scrigno di Mps, abbondantemente violato come le cronache giudiziarie hanno riportato, continua a produrre sorprese che tali oramai non sono più. Altri 90 miliardi di “cresta” operata dalla banda del 5% che la magistratura continua a stanare, sempre in attesa che vengano esaudite le speranze dell’informazione di destra che da sempre parla di organiche compromissioni del Pd.

Finito il Festival, gabbato lo santo. Dopo una settimana di silenzio assordante le testate Mediaset “concorrenti” si possono finalmente scatenare contro la kermesse canora sanremese, presentando lo scoop di Albano che afferma che in Italia non si è più capaci di creare melodia e che il bel canto non abita più qui.

Alberto Baldazzi

 

Dati auditel dei TG di domenica 23 febbraio 2014

Tg1 – ore 13:30 5.968.000, 29,94% ore 20:00 5.472.000, 20,78%.
Tg2 – ore 13:00 3.173.000, 17,10% ore 20:30 2.505.000, 8,93%.
Tg3 – ore 14:30 1.575.000, 8,16% ore 19:00 2.282.000, 10,44%.
Tg5 – ore 13:00 3.169.000, 16,82% ore 20:00 4.481.000, 17,01%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.016.000, 12,61% ore 18:30 883.000, 4,54%.
Tg4 – ore 11:30 560.000, 5,26% ore 18:55 873.000, 4,03%.
Tg La7 – ore 13:30 782.000, 3,93% ore 20:00 1.193.000, 4,51%

Fonte:www.tvblog.it

Speciale Osservatorio Tg – il razzismo negato e praticato dalla Lega

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Riflessione dell’Osservatorio Tg su informazione e razzismo

Mediaset “dimentica” Forza Italia

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memoriaI Tg di martedì 14 gennaio – Renzi continua a conquistare aperture per molte testate  (Tg2, Tg3, TGLa7), scegliendo anche il setting di ripresa: la scrivania con il computer impegnato a twittare. Ieri dal Colle, oggi dal Nazareno, il sindaco di Firenze impone i tempi di gioco e sceglie Alfano come avversario di giornata nell’estenuante querelle della riforma elettorale.  Le sue prime parole destinate alla Ministra De Girolamo non sono state, certo, una carezza, proponendo il confronto di “stile” con un’altra Ministra, Idem, che si è dimessa per non aver pagato l’Ici.

Tg1 sceglie l’apertura su Hollande, ma non riesce a conquistare la palma del gossip di serata, visto il comportamento di Studio Aperto (4 servizi), Tg4 e Tg5. Quest’ultimo chiama in causa due commentatori doc, Carlo Rossella  e Signorini (direttore di Chi) che analizzano il tema ricorrente anche nelle tragedia greca, ovvero “la vendetta delle donne”. Tg4, inoltre, lancia la possibile crisi del matrimonio Barak-Michelle.

Tutta l’attenzione destinata all’Eliseo e alle coppie “regali” occupa, forse e casualmente, lo spazio dei mal di pancia nel neo-rinata Forza Italia, mentre le testate Rai e La7 titolano sul Cav “costretto” dai lealisti di Fitto e dai falchi a congelare e/o a smussare la leadership di Giovanni Toti,  Tg4 e Studio Aperto non se ne accorgono proprio;  probabilmente si è trattato di una dimenticanza.  Tg5 se la cava, invece,  con un facsimile di notizia da studio, in quanto trattasi della lettura letterale di alcune righe dal comunicato odierno di Berlusconi.

Le regioni italiane nascondono miniere inesauribile di corruttela e malaffare: è la volta della “storiaccia” – così’ la definisce Mentana – degli arresti in Liguria e delle 83 comunicazioni di garanzia per i consiglieri regionali siciliani. Sempre Mentana riporta l’attacco di M5S al neo membro della segreteria renziana Faraone (indagato anche lui) e la sua risposta che rimanda alla totale fiducia nella magistratura.

Se si esclude l’ulteriore amnesia delle testate Mediaset (Tg5 tratta la notizia da studio in pochi secondi), l’attenzione pelosa destinata da La Padania alla Ministra Kyenge, con la pubblicazione della sua “agenda” sul territorio,  è forte fin dai titoli sugli altri Tg. Anche in Aula la Lega mantiene un contegno rispettoso e affibbia alla Ministra l’oscar della “negritudine”. Ma niente paura: l’Italia non è un paese razzista.

La terra dei fuochi, con il ritrovamento di ulteriori rifiuti (probabilmente) tossici, la decisione del governo di far intervenire l’esercito e lo screening sulla popolazione deciso dal Ministero della Salute, è presente diffusamente; Tg2 realizza il servizio più completo che ospita anche l’intervento di Legambiente.

Il referendum egiziano sulla nuova costituzione, quella “vergata” dai militari, è presente su Tg1 e Tg3. Un po’ poco, ma di questi tempi ci si deve accontentare.

TgLa 7 è l’unico che riprende l’autogoal dl protagonista de La Grande bellezza , autore di un “vaffa” in diretta ad una giornalista di Raines24, colpevole di aver fatto una domanda non gradita. Bisogna saper perdere e, ancor di più saper vincere.

Alberto Baldazzi

 

Dati auditel dei TG di lunedì 13 gennaio 2014

Tg1 – ore 13:30 4.075.000, 22,69% ore 20:00 5.877.000, 22,39%.
Tg2 – ore 13:00 2.793.000, 16,91% ore 20:30 2.262.000, 7,90%.
Tg3 – ore 14:30 1.851.000, 11,30% ore 19:00 2.305.000, 11,16%.
Tg5 – ore 13:00 3.340.000, 20,10% ore 20:00 4.975.000, 18,90%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.159.000, 16,58% ore 18:30 1.398.000, 8,16%.
Tg4 – ore 11.30 440.000, 6,59% ore 18:55 812.000, 3,94%.
Tg La7 – ore 13:30 625.000, 3,47% ore 20:00 1.820.000, 6,86%.

Fonte:www.tvblog.it