Politica giù, Tg su

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Schermata 2015-02-17 alle 20.47.19I Tg di martedì 17 febbraio – La Libia che monopolizza l’attenzione e fa crescere la tensione, il braccio di ferro Atene-Bruxelles, la tregua in Ucraina che non decolla: con tanta carne al fuoco la politica fa fatica a intrufolarsi nelle scalette dei Tg, con il risultato che ne guadagna l’interesse. Ce ne accorgiamo noi “osservatori”, ma ne è consapevole anche Mentana che non può fare a meno di segnalare che solo un paio di settimane fa l’informazione era tutta sotto il Quirinale e a raccogliere i cocci del Patto del Nazareno.
Tra i Tg Mediaset soprattutto Studio Aperto e Tg4 fanno propria la psicosi dell’attacco dalla quarta sponda, con i migranti utilizzati come munizioni. Tg5, invece, cerca di spiegare che la Libia non è un paese nemico, ma uno sterminato territorio conteso tra due governi e più di 130 milizie contrapposte. Tg2 fa di più, chiamando diversi esperti a spiegare cosa sia questo paese a 4 anni dalla caduta di Gheddafi.
La tregua nel sud-est dell’Ucraina c’è, ma non si vede. I Tg ”seri” ripropongono le immagini internazionali che ci rimandano una condizione di guerra guerreggiata.
Su Tsipras il “guizzo” da scattista di Mentana permette a TgLa7 di annunciare fin dai titoli che la Grecia si appresta a cedere alle richieste di Bruxelles per il prolungamento dell’assistenza finanziaria. Anche Tg2, mezz’ora dopo, lo accenna, seppure con il punto interrogativo. Gli altri rimangono al rifiuto della “pistola puntata” da Bruxelles e alla difesa dell’autonomia e dignità del popolo greco.
Dicevamo della politica, confinata in brevi servizi sugli incontri al Quirinale degli “aventiniani” di Forza Italia e Sel, e sull’imminente conversione (forse con la fiducia) del Milleproroghe. Renzi parla (su tutti) soprattutto di Isis, sente telefonicamente Hollande e attende la riunione del Consiglio Onu di domani. Sempre in area “bellica”, segnaliamo il servizio di La7 che ci racconta come, quasi alla chetichella e nel silenzio dell’informazione, il progetto dei 90 F35 è stato pienamente confermato.

In altri momenti gli sviluppi delle indagini sul così detto Ruby ter  sarebbero stati oscurati da Mediaset e probabilmente in apertura per gli altri. Le perquisizioni delle ultime ore per trovare conferma dei pagamenti alle olgettine  da parte dell’allora Cavaliere, le troviamo comunque in ampi servizi di TgLa7 e TG1 .

Inutile dire che Studio Aperto e Tg4 “grondano” di cronaca criminale; più significativo che questa sera i presunti sviluppi che inchioderebbero sempre di più Bossetti per l’omicidio Gambirasio compaiano ampiamente anche sulla Rai.
Tg3 ritorna, bissato da Tg2, sulla vicenda Ilaria Alpi e sulla ritrattazione a mezzo tv (Chi l’ha visto) del testimone che in pratica conferma quello che molti sospettano: qualcuno lo pagò per incastrare un innocente e chiudere in fretta un processo scomodo.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei TG di lunedì 16 febbraio 2015
Tg1 – ore 13:30 4.266.000, 22,37% ore 20:00 6.691.000, 25,50%.
Tg2 – ore 13:00 2.972.000, 16,61% ore 20:30 2.594.000, 9,21%.
Tg3 – ore 14:30 2.088.000, 11,80% ore 19:00 2.411.000, 11,58%.
Tg5 – ore 13:00 3.537.000, 19,62% ore 20:00 4.922.000, 18,52%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.028.000, 13,48% ore 18:30 1.088.000, 6,29%.
Tg4 – ore 11:30 529.000, 5,67% ore 18:55 985.000, 4,78%.
Tg La7 – ore 13:30 761.000, 3,98% ore 20:00 1.577.000, 5,96%.

Fonte:www.tvblog.it

Indifferenza o isteria

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Schermata 2015-02-16 alle 23.59.48I Tg di lunedì 16 febbraio – Tra venerdì e oggi il clima è cambiato: dalla buriana parlamentare e dal dibattito tutto politicese sull’Aventino delle opposizioni, le forzature e il bullismo di Renzi, si è passati ad atteggiamenti più sobri sull’onda della minaccia dell’Isis “parcheggiata” a sud di Roma. Noi che analizziamo i flussi di comunicazione mainstream non possiamo che segnalare la loro vacuità. Facendo un passo indietro, come per l’Ucraina abbiamo assistito a giorni e giorni di disattenzione seguiti da una fiammata d’interesse intorno allo scoccare della tregua – interesse che stasera è di nuovo in calo e limitato ai Tg Rai – il pericolo rappresentato dall’Isis di Derna e di Sirte ha generato un repentino cambio di scenario: tutti i Tg aprono sulle minacce all’Italia pronunciate dai tagliagole e sui riflessi nel governo e nell’opposizione. Mentana segnala nei titoli che l’uscita odierna di Renzi che nega sia giunta l’ora dell’intervento militare sconfessa almeno in parte le dichiarazioni di Gentiloni e Pinotti. Su Tg5 intervista del premier ottiene plausi a (quasi) 360 gradi: non si può passare sulla Libia dall’indifferenza all’isteria militaresca. Gentiloni su Tg1 sembra allineato con Renzi, e Berlusconi fa lo statista offrendo solidarietà al governo davanti alle scelte che si dovessero fare, anche nel senso di un intervento militare. Il direttore di Tg4 Giordano sembra in parte deluso dal passo felpato di Renzi, e attacca nel suo editoriale gli sbarchi perché potenziali veicoli di infiltrazioni terroristiche. Renzi alla direzione di un Pd una volta tanto concorde e compatto, ripreso dai Tg Rai e da La7 ricorda che gli autori degli attentati, anche degli ultimi in Danimarca, sono cittadini nati in Europa che niente hanno a che fare con gommoni, barconi e trafficanti di uomini. A proposito di migranti, su Tg3 e Tg2 ampio spazio ai più di 2.000 salvataggi effettuati dalle autorità italiane a sud di Lampedusa nelle ultime 48 ore.
Per la politica nostrana, pochi accenni soprattutto su TgLa7 agli incontri di domani di Mattarella con gli aventiniani di Sel e Forza Italia. Ma Mattarella conquista titoli “bissando” il successo d’immagine e di sostanza del volo di linea che nel week-end lo ha portato nella sua Palermo. La decisione di tenere aperto tutti i giorni il Quirinale alle visite dei cittadini campeggia nei titoli di quasi tutti, conquistando consensi.
L’Eurogruppo sulla Grecia che si è risolto in un nulla di fatto ed è stato rinviato a fine settimana, è notizia difficile da spiegare e da capire, e i Tg fanno il minimo sindacale in attesa che Tsipras porti avanti la sua partita a poker.
Per il resto forte attenzione diffusa alla vicenda “doppia” dell’elisoccorso siciliano, incapace di intervenire per salvare la neonata catanese ma in grado di andare a recuperare con l’elicottero il capo del 118 siciliano ad Alghero colpito da un problema cardiaco, su ordine dello stesso. Tg5 vi dedica la copertina.
Infine segnaliamo la doverosa attenzione che Tg3 presta alle rivelazioni di un testimone che ritratta la sua versione al processo per l’uccisione dell’invita Rai Ilaria Alpi: una testimonianza che fece condannare l’autore materiale dell’assalto – in realtà innocente –, per coprire quelle responsabilità “altre” di cui vi è da sempre evidenza ma non conferma giudiziaria.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di domenica 15 febbraio 2015
Tg1 – ore 13:30 6.515.000, 30,57% ore 20:00 7.107.000, 26,78%.
Tg2 – ore 13:00 3.575.000, 17,63% ore 20:30 2.221.000, 7,78%.
Tg3 – ore 14:30 1.578.000, 7,40% ore 19:00 2.416.000, 10,74%.
Tg5 – ore 13:00 3.215.000, 15,73% ore 20:00 4.665.000, 17,49%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.919.000, 10,79% ore 18:30 1.228.000, 5,93%.
Tg4 – ore 11:30 785.000, 6,11% ore 18:55 933.000, 4,16%.
Tg La7 – ore 13:30 624.000, 2,93% ore 20:00 1.026.000, 3,86%.

Fonte:www.tvblog.it

Il resto è mancia

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manciaI Tg di venerdì 19 dicembre – Come nei decenni passati, quando in periodo natalizio si pensava alle mance (portinai primi beneficiari), nel 2013 al Senato le mance sarebbero state in grado di ritardare di 24 ore l’arrivo in Aula della legge di stabilità, bisognosa di una immediata approvazione tramite la fiducia. Tutti i Tg raccontano i continui rinvii a partire dalla serata di ieri nella presentazione da parte del governo del testo, debitamente “bollinato” dalla Ragioneria. Confusione, approssimazione, impreparazione tecnica, inevitabile complessità nella stesura del maxi emendamento arrivato in extremis alle 19,15, tra il nervosismo, le proteste e le contestazioni delle opposizioni e l’imbarazzo dei senatori Pd: questi gli ingredienti colti in pratica da tutti i Tg nel presentare una brutta giornata per il governo. Ma solo uno, TgLa7, fin dai titoli dà la probabile “interpretazione autentica” secondo cui Renzi e Delrio, reduci da Bruxelles, avrebbero spulciato per diverse ore e punto per punto il testo per “depurarlo” dalle forzature inserite all’ultimo per rabbonire lobbies e singoli parlamentari. Sarebbero stati una trentina i comma cassati, anche se il lavoro di ripuliturara dalle tante mance inserite a forza, non sembra completo. Nelle prossime ore sapremo se la tesi di Mentana risulterà veritiera, quanto avvilente. Il premier sarebbe stato preoccupato degli schizzi di fango sulla “sua” prima legge di stabilità che certamente sarà spulciata anche da Bruxelles.

Ancora Renzi e ancora sul tormentone del Quirinale. Sul web e sui quotidiani il toto Presidente e le dietrologie sugli schieramenti, i blocchi e i cani sciolti consumano buona parte di quell’inchiostra di cui ieri l’altro ha parlato proprio Napolitano. Renzi oggi non dice nulla di nuovo: scelta condivisa ma non si esclude la maggioranza semplice. Ugualmente, però, il suo odierno intervento è notizia alta o apertura per diversi Tg .

Passando al centro destra, attenzione per tutti alla nascita del Salvini “meridionale”, mentre l’uscita di Fitto per mettere alle corde Berlusconi ancora una volta a colpi di primarie, è un’esclusiva di TgLa7.

La discarica dei veleni di Bussi non ha responsabili: il disastro ambientale c’è la prescrizione e i tanti manager che si sono per decenni alternati alla guida della Montedison non dovranno pagare. Buono il servizio di Tg2. Alta soprattutto su Mediaset la notizia del rinvio a giudizio per le morti per amianto tra i lavoratori dell’Olivetti di Ivrea, dato che tra gli inquisiti c’è lo storico nemico De Benedetti.

Mafia Roma produce la sua pagina quotidiana con sequestri per un valore di 100 milioni all’imprenditore “collegato” a Carminati e Buzzi. Tg2 presenta un buon approfondimento sull’impatto negativo per l’intero terzo settore del comportamento, disinvolto quanto criminale, delle cooperative sociali coinvolte nell’indagine nella Capitale.

I tg Rai annunciano in pompa magna che il servizio pubblico, con “Manzi 2.0” intende contribuire al processo di alfabetizzazione digitale degli italiani, come il vecchio tubo catodico degli anni 60 fece con il Mastro Manzi in corpore vivo ed in bianco e nero: progetto interessante, forse velleitario visto che la Rai di oggi non è certo la BBC, ma neanche la vecchia Rai degli anni d’oro. Tg3 riprende accoratamente la decisione della madre di Ilaria Alpi di ritirarsi dalla battaglia per la verità sulla morte della figlia, visti i tanti muri di gomma che il Premio Ilaria Alpi non è riuscito purtroppo ad aggirare.

Su Studio Aperto scegli per l’apertura è le scosse telluriche in Toscana (presenti comunque su tutti), per poi riempire l’edizione – ma guarda un po’! – ancora una volta di cronaca criminale.
L’Osservatorio Tg si prende qualche giorno di vacanza e, augurando a tutti buone feste, sarà di nuovo al lavoro dopo l’Epifania.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei Tg di giovedì 18 dicembre 2014
Tg1 – ore 13:30 4.020.000, 24.30% ore 20:00 5.766.000, 23.21%.
Tg2 – ore 13:00 2.821.000, 19.25% ore 20:30 2.187.000, 8.19%.
Tg3 – ore 14:30 1.947.000, 12.69% ore 19:00 1.975.000, 10.16%.
Tg5 – ore 13:00 2.931.000, 19.72% ore 20:00 5.515.000, 21.93%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.944.000, 16.72% ore 18:30 1.041.000, 6.71%.
Tg4 – ore 11.30 496.000, 8.64% ore 18:55 747.000, 3.85%.
Tg La7 – ore 13:30 571.000, 3.44% ore 20:00 1.147.000, 4.60%.

Fonte:www.tvblog.it

Cavoletti di Bruxelles

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indexI Tg di giovedì 20 marzo – Il titolo scherzoso entra in scia con la satira che dal web passa armi e bagagli nell’informazione di serata, soprattutto su Tg4. Il Renzi formato esportazione su Mediaset continua ad essere oggetto di attacchi misti a blandizie,  così come avviene per per il dibattito interno sulla spending review. Emuli dei siti di Libero e de Il Giornale, Studio Aperto e Tg4 titolano sui sorrisetti del duo Barroso-Van Rompuy durante la conferenza stampa alla domanda sul giudizio delle manovre prospettate da Renzi. Il bis delle risate  di Merkel-Sarcozy che nel 2011 avevano avuto come destinatario Berlusconi? La forzatura viene tentata, ma risulta eccessiva anche perché, nel corpo dell’edizione, le due stesse testate riportano il plauso esplicito di Barroso al termine dell’incontro di un’ora e mezza con il Premier italiano. I sorrisetti sono citati da Tg3 e Tg5, ma totalmente snobbati da Tg1, Tg2 e TgLa7.  Mentana segnala l’uso del tweet da parte del Capo della Commissione per annunciare urbi et orbi il buon esito dell’incontro e la fiducia nell’azione di Renzi. In sintesi, con tutti problemi reali che il Paese dovrà superare in Europa, non si sente proprio il bisogno delle sfrugugliature surreali di Libero, Il Giornale e Tg4. Il Renzi “che piace tanto a destra” rimane sempre un nemico politico. Di conseguenza la vicenda della casa fiorentina del suo amico imprenditore da lui utilizzata diventano notizie per i Tg Rai e per La7 e “campagna” per le testate Mediaset. Mentana riporta la nota dell’ex sindaco uscita in serata, secondo la quale Renzi non viveva lì, ma utilizzava la casa dell’amico come saltuario punto d’appoggio.

   Il busillis delle liste di Forza Italia per le europee, un vota evaporata la provocazione di mettere Berlusconi come capolista, attraversa titoli e servizi un pò per tutti (titolo per Tg2, Tg3 e Tgla7); Mentana riporta la voce (poi smentita) di un passo indietro dell’ex premier dalla presidenza el partito. Toti è, in pratica,  onnipresente e si dà il cambio con Brunetta e Mara Carfagna per popolare tutte le testate. Il problema è che, al momento, non si sa proprio cosa farà il partito, orfano del suo storico leader maximo.

    Grande attenzione alla spending review su Tg3, Tg1 e Tg4; la testata diretta da Bianca Berlinguer intervista il neo ministro Poletti che lamenta come i provvedimenti sulla riduzione della spesa, prima ancora di essere varati, vanno incontro a critiche e contestazioni universali.

   La crisi tra Occidente e Russia si intensifica ed è in apertura per Tg3 e nei titoli per Tg1, Tg2, TgLa7. Tg3 e Tg5 fanno vedere le immagini delle violenze contro il capo della televisione di Kiev, reo di aver dato conto delle dichiarazioni di Putin: i picchiatori erano deputati ucraini fascisti. Sempre per gli esteri, su tutti spazio fisso, oramai da tredici giorni, per le ricerce dell’areo malese scomparso.

  Nei titoli dei Tg Rai la bella notizia della desecretazione da parte del governo dei materiali sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatic: meglio tardi che mai.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei TG di mercoledì 19/03/2014

Tg1ore 13:30 3.711.000, 22,12% ore 20:00 5.661.000, 22,98%.
Tg2ore 13:00 2.519.000, 16,61% ore 20:30 1.665.000, 6,25%.
Tg3ore 14:30 1.902.000, 12,07% ore 19:00 1.992.000, 11,05%.
Tg5ore 13:00 3.177.000, 20,63% ore 20:00 5.023.000, 20,38%.
Studio Apertoore 12:25 2.095.000, 17,23% ore 18:30 972.000, 7,08%.
Tg4ore 11:30 450.000, 7,17% ore 18:55 819.000, 4,59%.
Tg La7ore 13:30 709.000, 4,21% ore 20:00 1.670.000, 6,72%.

Fonte:www.tvblog.it

C’era una volta il Cav.

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indexI Tg di mercoledì 19 marzo – Non più Senatore, non più Cavaliere  – per un’autosospensione che ha preceduto di poche ore una decisione di espulsione –  Silvio Berlusconi si aggrappa alla sua azienda che risponde come un sol uomo. I Tg Mediaset non affrontano la notizia della conferma da parte della Cassazione dei due anni di interdizione dai pubblici uffici, ma partono dierttamente per la tangente identificandosi con gli esponenti di Forza Italia che, come in un assalto all’arma bianca, si lanciano nelle arcinote accuse alla Magistratura e, paradossalmente, appaiono sorpresi da una sentenza che tutti attendevano come ovvia e scontata. “Forza Italia fa quadrato”, “Niente elezioni per Berlusconi, Forza Italia si ribella”, “Ferita la democrazia”: questi i titoli in apertura rispettivamente per Studio Aperto, Tg4 e Tg5. Giovanni Toti campeggia insieme a Ghedini nelle interviste che che asseriscono trattarsi di un soppruso che nega agli elettori il “diritto” di avere il loro leader in lista. Toti, intervistato anche da Tg3, quasi si meraviglia che il microfono, invece di essere gentilmente porto, contenga delle domande, e per due volte risponde con l’identica frase negando la discesa in campo delle figlie. Maria Stella Gelmini, intervistata da Tg2, afferma invece che la soluzione familistica è possibile, se non probabile.

Il “Renzi quotidiano”, quello degli interventi odierni alla Camera e al Senato, è nei titoli di apertura per i Tg Rai e per La7 che riprendono l’aggettivo “anacronistico” utilizzato per il vincolo del 3%. Tg 2 riporta ampiamente la soddisfazione delle forze di maggioranza, così come le critiche aspre delle opposizioni tra le quali Forza Italia spicca per l’oramai consueta moderazione (quando si tratta di giudicare l’amico-avversario Matteo Renzi).  Il Premier conquista ancora una volta notevole spazio su Tg4 che ripropone la satira che lo accompagna; stasera non abbiamo trovato particolari motivi per sorridere. Sulla spending review i Tg non mostrano sostanziali differenze, e per tutti prevalgono preoccupazioni e critiche espresse da sindacati, dipendenti pubblici, pensionati. Come volevasi dimostrare la revisione della spesa, da tutti invocata, ancora in sala parto è caratterizzata da un elevatissimo tasso di disconoscimento di paternità. Le proposte del Pd per un ridimensionamento delle spese per gli armamenti sono riprese solo dai Tg Rai.

La Crimea scende nelle scalette, anche perché i Tg, così come la diplomazia internazione, hanno ben poco da dire e da contrapporre alla Grande Madre Russia; nei titoli per le testate Rai e per La7.

La richiesta di arresto per il deputato Pd ed ex Sindaco di Messina, per cui la magistratura inquirente sospetta reati gravissimi nell’area dei corsi di formazione, è presente su tutti, TgLa7 ipotizza che il potente leader del Pd siciliano abbia manipolato anche le primarie della sua regione. Il Pd nazionale annuncia – e ci mancherebbe altro! – che è pronto a votare in Aula per l’arresto.

Buona l’attenzione di Tg5  dei Tg Rai agli ultimi sbarchi e salvataggi di barconi nel sud del Mediterraneo. Per Mentana la notizia ha nobiltà di titolo, mentre Tg1 torna a visitare l’intasatissimo Cara di Mineo. Tg 3 illumina  per la terza volta in 3 giorni le reazioni della popolazione locale e dei lavoratori alla chiusura della Tirreno Power di Vado Ligure.

Le tre testate Rai si occupano meritoriamente del doppio anniversario degli omicidi di don Giuseppe Diana a Casal Di Principe e di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin a Mogadiscio. In primo piano la richiesta della Presidente Boldrini a Renzi perché sia tolto il segreto di stato alle carte che riguardano la giornalsta del Tg3, permettendo così alla verità, che tutti conosciamo, di emergere “ufficialmente”.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei TG di martedì 18 marzo 2014

Tg1 – ore 13:30 4.021.000, 23.79% ore 20:00 5.873.000, 23.32%.

Tg2 – ore 13:00 2.752.000, 18.31% ore 20:30 1.948.000, 7.11%.

Tg3 – ore 14:30 1.730.000, 11.08% ore 19:00 2.118.000, 11.56%.

Tg5 – ore 13:00 3.268.000, 21.42% ore 20:00 5.196.000, 20.60%.

Studio Aperto – ore 12:25 2.106.000, 17.26% ore 18:30 875.000, 6.25%.

Tg4 – ore 11.30 486.000, 7.91% ore 18:55 933.000, 5.12%.

Tg La7 – ore 13:30 664.000, 3.92% ore 20:00 1.719.000, 6.79%.

Fonte:www.tvblog.it