Indifferenza o isteria

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Schermata 2015-02-16 alle 23.59.48I Tg di lunedì 16 febbraio – Tra venerdì e oggi il clima è cambiato: dalla buriana parlamentare e dal dibattito tutto politicese sull’Aventino delle opposizioni, le forzature e il bullismo di Renzi, si è passati ad atteggiamenti più sobri sull’onda della minaccia dell’Isis “parcheggiata” a sud di Roma. Noi che analizziamo i flussi di comunicazione mainstream non possiamo che segnalare la loro vacuità. Facendo un passo indietro, come per l’Ucraina abbiamo assistito a giorni e giorni di disattenzione seguiti da una fiammata d’interesse intorno allo scoccare della tregua – interesse che stasera è di nuovo in calo e limitato ai Tg Rai – il pericolo rappresentato dall’Isis di Derna e di Sirte ha generato un repentino cambio di scenario: tutti i Tg aprono sulle minacce all’Italia pronunciate dai tagliagole e sui riflessi nel governo e nell’opposizione. Mentana segnala nei titoli che l’uscita odierna di Renzi che nega sia giunta l’ora dell’intervento militare sconfessa almeno in parte le dichiarazioni di Gentiloni e Pinotti. Su Tg5 intervista del premier ottiene plausi a (quasi) 360 gradi: non si può passare sulla Libia dall’indifferenza all’isteria militaresca. Gentiloni su Tg1 sembra allineato con Renzi, e Berlusconi fa lo statista offrendo solidarietà al governo davanti alle scelte che si dovessero fare, anche nel senso di un intervento militare. Il direttore di Tg4 Giordano sembra in parte deluso dal passo felpato di Renzi, e attacca nel suo editoriale gli sbarchi perché potenziali veicoli di infiltrazioni terroristiche. Renzi alla direzione di un Pd una volta tanto concorde e compatto, ripreso dai Tg Rai e da La7 ricorda che gli autori degli attentati, anche degli ultimi in Danimarca, sono cittadini nati in Europa che niente hanno a che fare con gommoni, barconi e trafficanti di uomini. A proposito di migranti, su Tg3 e Tg2 ampio spazio ai più di 2.000 salvataggi effettuati dalle autorità italiane a sud di Lampedusa nelle ultime 48 ore.
Per la politica nostrana, pochi accenni soprattutto su TgLa7 agli incontri di domani di Mattarella con gli aventiniani di Sel e Forza Italia. Ma Mattarella conquista titoli “bissando” il successo d’immagine e di sostanza del volo di linea che nel week-end lo ha portato nella sua Palermo. La decisione di tenere aperto tutti i giorni il Quirinale alle visite dei cittadini campeggia nei titoli di quasi tutti, conquistando consensi.
L’Eurogruppo sulla Grecia che si è risolto in un nulla di fatto ed è stato rinviato a fine settimana, è notizia difficile da spiegare e da capire, e i Tg fanno il minimo sindacale in attesa che Tsipras porti avanti la sua partita a poker.
Per il resto forte attenzione diffusa alla vicenda “doppia” dell’elisoccorso siciliano, incapace di intervenire per salvare la neonata catanese ma in grado di andare a recuperare con l’elicottero il capo del 118 siciliano ad Alghero colpito da un problema cardiaco, su ordine dello stesso. Tg5 vi dedica la copertina.
Infine segnaliamo la doverosa attenzione che Tg3 presta alle rivelazioni di un testimone che ritratta la sua versione al processo per l’uccisione dell’invita Rai Ilaria Alpi: una testimonianza che fece condannare l’autore materiale dell’assalto – in realtà innocente –, per coprire quelle responsabilità “altre” di cui vi è da sempre evidenza ma non conferma giudiziaria.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di domenica 15 febbraio 2015
Tg1 – ore 13:30 6.515.000, 30,57% ore 20:00 7.107.000, 26,78%.
Tg2 – ore 13:00 3.575.000, 17,63% ore 20:30 2.221.000, 7,78%.
Tg3 – ore 14:30 1.578.000, 7,40% ore 19:00 2.416.000, 10,74%.
Tg5 – ore 13:00 3.215.000, 15,73% ore 20:00 4.665.000, 17,49%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.919.000, 10,79% ore 18:30 1.228.000, 5,93%.
Tg4 – ore 11:30 785.000, 6,11% ore 18:55 933.000, 4,16%.
Tg La7 – ore 13:30 624.000, 2,93% ore 20:00 1.026.000, 3,86%.

Fonte:www.tvblog.it

Matite e kalashnikov

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Schermata 2015-01-08 alle 21.04.04I Tg di giovedì 8 gennaio – Grande spazio su tutte le testate alle manifestazioni composte che a Parigi ed in tante città francesi hanno contrassegnato il “day after” dell’attacco omicida a Charlie Hebdo . “Charliberte”, il vocabolo coniato a Place de la Republique, viene scandito più volte durante il collegamento in diretta del Tg2. Le matite della satira sono le protagoniste della grande mobilitazione che ha riempito le Tv e il web. Nei Tg italiani spazio alquanto limitato – peccato! – alla bella manifestazione romana di Piazza Farnese: servizi dignitosi su Tg 2 e Studio Aperto. A proposito di Studio Aperto una volta tanto segnaliamo un’edizione accettabile, senza gli eccessi gridati che questa sera hanno popolato il cugino Tg4 (editoriale di Giordano, spazio all’”opinione” di Matteo Salvini e alla ex parlamentare Pdl Souad Sbai, il tutto a base di conflitto di civiltà e “limitazione del danno” rappresentato dai mussulmani nostrani che, sostanzialmente dovrebbero sgombrare o convertirsi). Le riflessioni sulla satira e sui limiti che secondo qualcuno essa dovrebbe avere sono presenti su Tg5 (Forattini), su Tg2 (Staino) e accennate su Tg3, che ospita Massimo Cacciari, tra i pochi in grado di non dire cose banali sul rapporto Europa-Islam. Come già avvenuto ieri sera i Tg arrancano inseguendo le indiscrezioni sull’azione della polizia e di corpi speciali francesi che ogni mezz’ora sembrano sul punto di agguantare i terroristi. Se queste notizie poi smentite fossero farina del sacco del Viminale, saremmo già alla polemica politica sull’incompetenza del Ministero degli Interni; in Francia, però, “funziona” il richiamo all’unità nazionale, rotto solo da Le Pen (servizio su Tg3) che invoca la pena di morte. Il Ministro Alfano, presente un po’ su tutti, fa la sua decente figura.

La quasi quotidiana “pennellata” di Mentana questa sera affresca una riflessione tutt’altro che scontata: l’impenetrabilità tra Finanza e pubblico sentire che oggi ha portato su anche la borsa parigina, più attenta alle parole aperturiste di Draghi sull’acquisto di debito pubblico europeo, che alle emozioni negative generate dalla mattanza di ieri.

Tg1 si ricorda che, oltre Roma Mafia, la corruzione alligna nella Capitale anche in forme più tradizionali: servizio sui 22 arresti di giornata per corruzione e concussione con tanto di retata tra funzionari delle Asl e dei municipi.

Mentre su Mediaset prosegue l’epopea dell’omicidio Gambirasio, Tg3 segnala l’avvio di un processo, quello per la morte durante il fermo dell’ex giocatore della Fiorentina Magherini, che rischierebbe lo stesso epilogo di quello per Stefano Cucchi.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei Tg di mercoledì 7 gennaio 2015
Tg1 – ore 13:30 4.365.000, 24,49% ore 20:00 7.069.000, 26,70%.
Tg2 – ore 13:00 2.916.000, 18,05% ore 20:30 2.917.000, 10,13%.
Tg3 – ore 14:30 2.430.000, 14,37% ore 19:00 2.748.000, 13,14%.
Tg5 – ore 13:00 3.523.000, 21,51% ore 20:00 5.723.000, 21,40%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.032.000, 15,66% ore 18:30 1.265.000, 7,27%.
Tg4 – ore 11:30 490.000, 6,96% ore 18:55 983.000, 4,87%.
Tg La7 – ore 13:30 633.000, 3,55% ore 20:00 1.489.000, 5,61%.

Fonte:www.tvblog.it

Le regole del gioco

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regole calcioI Tg di lunedì 6 ottobre – Tutti i Tg, con l’encomiabile eccezione di Tg2, non resistono alla tentazione di titolare sul dopo Juve-Roma. Seguendo il flusso delle discussioni da bar trasportate tali e quali in Parlamento, il ribaltamento delle regole del gioco che ha portato l’arbitro Rocchi a regalare 3 gol alla Juventus e forse 1 rigore alla Roma ha campeggiato su quasi tutte le testate con sfumature diverse: più contenute e morigerate in Rai, più imbarazzate su TgLa7, più divertite su Mediaset. Rocchi (consapevolmente o meno) ha ribaltato le regole del gioco più amato dagli italiani determinando il risultato di una partita di calcio. Fatto grave, ma non serio o, almeno, non meritevole del can can che sta attraversando il pubblico dibattito e il mondo della politica. Ma così va il mondo, anche quello dell’informazione.

Le regole del gioco valgono anche per la politica, e Renzi a differenza di Rocchi non le ha stravolte decidendo poco prima delle 20 di porre la fiducia sulla legge delega sul jobs act (nei titoli per i Tg delle ore 20). Certo, però, con la decisione della fiducia il Premier ha deciso di tentare un’azione rischiosa i cui effetti si vedranno entro le prossime 36 ore: o la va o la spacca. I Tg hanno difficoltà a spiegare non tanto la posta in gioco (la prosecuzione del governo Renzi), ma la tattica e la strategia. Ci prova e ci riesce Mentana che chiarisce il pensiero di Renzi: una mossa che obbliga la minoranza del Pd a rientrare nei ranghi e, al contempo, Forza Italia a votargli contro. Il doppio risultato con ogni probabilità sarà questo: la delega passerà e il suo gabinetto sfaterà la vulgata del partito unico Renzi-Berlusconi. Sempre che tutta vada secondo i suoi piani… Regole del gioco “al limite”; nel calcio è questione di pochi centimetri, in politica di pochi senatori.

La politica si sostanzia anche dell’attesa per l’incontro di domani mattina nella Sala Verde con le parti sociali, chiamate in gioco all’ultimo momento e per “un’ora sola”, come ha commentato in maniera assai pop la Camusso, richiamando una canzone alquanto datata, ma con un’anagrafe augurale  per una sindacalista: 1968. Tg4 ci regala – non richiesto – il consueto servizio di satira che fa il verso a “mezzogiorno di fuoco”, con le lancette anticipate alle ore 8; il duello tra Renzi e Camusso il direttore Giordano ce lo poteva risparmiare.

Merito ancora una volta del Tg2 l’aver anticipato negli ultimi giorni la presentazione del Sinodo sulla famiglia; gli altri stasera devono rincorrere le grandi novità che emergono dalla prima giornata dei lavori sul destino dei cattolici divorziati.

Il dramma di Kobane, cui assistono i lembi turchi dell’Occidente da un chilometro di distanza senza battere ciglio, sono spiegati insufficientemente ma presenti su tutte le testate. Siamo certi che nelle prossime settimane l’Isis diventerò piatto fisso al desco serale degli italiani.

Ci dispiace dover citare nuovamente e positivamente il Tg2 per l’approfondimento sulle periferie italiche disastrate al nord, al centro e al sud. Sarà anche per questi approfondimenti che la testata diretta da Marcello Masi è l’unica ad aver guadagnato ascolti nella passata stagione.

Alberto Baldazzi

 

Dati auditel dei Tg di domenica 5 ottobre 2014

Tg1 – ore 13:30 4.825.000, 20,70% ore 20:00 5.449.000, 23,27%.
Tg2 – ore 13:00 2.427.000, 13,98% ore 20:30 2.054.000, 8,06%.
Tg3 – ore 14:30 1.827.000, 10,23% ore 19:00 1.274.000, 6,76%.
Tg5 – ore 13:00 3.613.000, 20,77% ore 20:00 4.029.000, 17,06%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.282.000, 9,26% ore 18:30 954.000, 5,95%.
Tg4 – ore 11:30 549.000, 5,67% ore 18:55 803.000, 4,27%.
Tg La7 – ore 13:30 597.000, 3,30% ore 20:00 775.000, 3,28%.

Fonte:www.tvblog.it

Insulto, ergo sum

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downloadI Tg di martedì 20 maggio 2014 –  I Tg non fanno schermo agli insulti che volano tra Grillo e Berlusconi, oltre a quelli diretti a Renzi. Le diverse testate rispondono a logiche diverse: quelle Rai non si distaccano dalla cronaca, ma sibillinamente danno a intendere che si sta esagerando. TgLa7 è l’unico che parte proprio dagli eccessi per spiegare – ma non giustificare – la fibrillazione di questa campagna elettorale. Mentana avanza l’ipotesi secondo cui i cinque milioni di indecisi verrebbero agganciati solo dai toni esacerbati, o comunque accordati ad hoc per raggiungere determinati segmenti di elettori. Quest’ultimo è il caso del Grillo a Porta a Porta di ieri (ampiamete ripreso dai Tg di serata): un Portavoce più moderato e quasi conciliante davanti al feticcio Vespa, perchè consapevole di dover conquistare un pubbico diverso da quello delle piazze a Cinque Stelle. I Tg Mediaset non hanno l’imbarazzo della scelta: se il Capo ha detto che Grillo è un triplice assassino ed un evasore fiscale, a Cologno Monzese il tutto si registra con la stessa asetticità con cui si leggerebbe un lancio d’agenzia. Così “assassino”, “bamboccione”, “poveraccio”, sono gli appellativi profusi ad ampie mani che accompagnano gli “ultimi giorni di Pompei “(riferiti a Renzi), il totlitarismo hitleriano (riferito a Grillo), il nano pregiudicato (riferito a Berlusconi). La sostanziosa accondiscendenza con cui l’informazione segue le convulsioni dei leader la dice lunga sul livello di assuefazione che i Tg incarnano, propangandolo su 17-18 milioni di teleutenti. Analisti e commentatori (che stasera, per fortuna, latitano) con nonchalance potrebbero rassicurarci sul fatto che le campagne elettorali sono “naturalmente aspre e vivaci”, ma ciò non ci convince e non ci acquieta. La risposta di Napolitano ai “7 giorni” dati da Grillo all’inquilino del Quirinale  è forse la nota più positiva del panorama politico di giornata: “In Italia c’è liberta di pensiero e d’espresione”, ha detto non ironicamente un Presidente compassato (nei titoli per Tg1 e Tg2).

L’Europa compare come al solito su Tg2, che dedica un approfondimento all’Austria, e su Tg3, con un’intervista al “falco” tedesco Schaueble.

L’idiosincrasia per inchieste ed arresti che molto spesso è rinvenibile nei Tg Mediaset questa sera si sciogli nel suo contrario, visto che l’arresto del “nemico” NCD Romano a Caserta compare nei titoli di tutti e tre.

La fiducia sul pacchetto casa e la confusione sulla Tasi sono ampiamente presenti su tutti e danno il là al direttore el Tg4 Giordano per profondersi in un editoriale dai toni organicamenti populisti.

Ed il resto è silenzio.

Alberto Baldazzi

 

Dati auditel dei TG di lunedì 19 maggio 2014

Tg1 – ore 13:30 3.656.000, 21,04% ore 20:00 5.508.000, 23,70%.
Tg2 – ore 13:00 2.804.000, 17,53% ore 20:30 2.259.000, 8,57%.
Tg3 – ore 14:30 1.736.000, 11,07% ore 19:00 1.800.000, 10,80%.
Tg5 – ore 13:00 3.091.000, 19,14% ore 20:00 4.611.000, 19,53%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.948.000, 15,39% ore 18:30 853.000, 6,49%.
Tg4 – ore 11.30 411.000, 6,30% ore 18:55 719.000, 4,29%.
Tg La7 – ore 13:30 884.000, 5,08% ore 20:00 1.605.000, 6,72%.

Fonte:www.tvblog.it