Falso in bilancio: il ritorno del “caro estinto”

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Schermata 2015-05-22 alle 00.17.33I Tg di giovedì 21 maggio – Le maggiori testate aprono su Palmira nelle mani dell’Isis. I Tg Rai, La7 e Tg5 (copertina) mostrano le immagini di repertorio di questo gioiello patrimonio dell’Unesco, mentre sale l’apprensione per le notizie dei primi abbattimenti, che mettono in secondo piano quelle certe sui militari siriani trucidati.

L’ok definitivo della nuova legge contro la corruzione è titolo e servizio per Tg1, Tg2, TgLa7, mentre Tg3 non fa in tempo a dare la notizia. Mentana segnala che il ritorno del falso in bilancio e l’aumento dei tempi di prescrizione erano attesi e invocati da anni, e che lo stesso si può dure di ciò che è avvenuto due giorni fa, ovvero il tardivo ingresso tra i reati penali di quelli contro l’ambiente: una “bella abbinata”. Le due leggi non piacciono alla destra, e da ciò anche stasera deriva la “disattenzione” dei Tg Mediaset: solo notizia da studio per Tg5, a dimostrazione che non tutti brindano al ritorno del “caro estinto”.

Berlusconi è inquadrato da tutti per l’ulteriore tentativo di rientrare sul ring, anche se nel ruolo di sparring partner. Su Tg5 si assiste ad uno strano ibrido tra il classico video messaggio del Capo e l’intervista, anche se il primo elemento prende il sopravvento e le “domande” dell’intervistatore non lo porteranno al Pulitzer.

Non si può certo dire che la vicenda dell’arresto del presunto terrorista marocchino giusto in Italia sui barconi si sia sgonfiata, ma certo i dubbi e le cautele aumentano. Ma ciò non impedisce a Mediaset di proseguire nella campagna di abbinamento profugo-terrorista. Tg4 è il più estremo, e nel titolo d’apertura segnala che il marocchino era a Milano il giorno dell’attentato a Tunisi, ma che “comunque con i barconi arriva di tutto”: un vero e proprio inno alla logica.

A proposito di logica, non troviamo alcun senso logico nella riproposizione da parte di Studio Aperto del video in cui Formigoni va in escandescenze in aeroporto per aver perso un volo Alitalia. Quello che ci sorprende è che anche TgLa7 ritorna sull’insulsa vicenda, proponendo addirittura inutile intervista al Celeste.

Torno a questioni più serie,Tg2 riprende ed elabora i dati prodotti dall’Istat ricavandone un quadro carico di problemi ma anche di speranze per una ripresa che c’è, “ma non si vede”.

Alberto Baldazzi

Scalette e marchette

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Schermata 2015-02-11 alle 21.16.36I Tg di mercoledì 11 febbraio – In un giorno in cui le notizie di certo non mancano, (alcune delle quali “in diretta” come la sentenza di Grosseto con la condanna a 16 anni per Schettino), la natura editoriale – scusate se in alcuni casi l’aggettivo è eccessivo – delle diverse testate si esprime ai massimi livelli. La politica, ad esempio, di fronte alle più di 300 vittime tra i migranti, ai colloqui di Minsk, alla riunione dell’Eurogruppo, è scalzata dalle aperture, ma con qualche eccezione: Tg4 che esordisce con Berlusconi che la suona e la canta ai parlamentari di Forza Italia, rilancia il rapporto con la Lega purché Salvini non sia troppo ingordo, e dice a Fitto di stare al suo posto o farsi da parte. Tutto questo lo troviamo pomposamente nel titolo di apertura; non troviamo, invece, la risposta di Fitto che dice: “Cosa fai, mi cacci?”. Più o meno simile il comportamento di Studio Aperto. Più dignitoso il comportamento di Tg5 che tratta la politica dopo 26 minuti e su Berlusconi fa il minimo sindacale. Tutto ciò per ricordare ai distratti che il conflitto d’interessi in Tv ancora oggi indossa assai spesso l’abito da sera per il prime time.
Sulle altre testate la politica è doverosamente bassa; l’attenzione è alle tensioni alla Camera e ai ripensamenti del governo sulla delega fiscale e l’arcinota questione della soglia del 3%, rimandata a maggio.
TgLa7, questa sera orfano di Mentana, apre sulle 300 vittime a sud di Lampedusa. Anche i Tg Rai e Tg5 esordiscono con l’ennesima tragedia del mare e con i mea culpa (titolo per Tg3) delle istituzioni europee che con Triton hanno partorito una campagna che non ha né capo né coda. Tanto per farsi riconoscere Tg4 e Studio Aperto dedicano alla strage di migranti rispettivamente una corrispondenza telefonica di meno di un minuto da Palermo e 30 secondi da studio. Assai maggiore l’attenzione dedicata ai ritocchino e al lifting di Maradona e alla cronaca criminale (di giornata, con il riassunto delle puntate e dei casi precedenti). Anche Tg1 ultimamente non disdegna i “casi” che rappresentano il core business dell’informazione spazzatura. Peccato, perché complessivamente l’ammiraglia dell’informazione Rai va alla grande, almeno a giudicare dagli ascolti (quasi sempre poco sotto ai 7 milioni, come prima dell’era Minzolini).
Dopo che nella scorsa settimana i motori tardavano a prendere giri, la “guerra in casa” con l’Ucraina dell’est in fiamme e il pericolo di una ulteriore precipitazione della crisi, da un paio di giorni è decentemente presente nei Tg “seri”. Meglio tardi che mai. La dichiarazione congiunta al termine di colloqui a 4 di Minsk non arriva in tempo per la chiusura delle edizioni.
Obama fa il duro e chiede i poteri di guerra al Congresso per battere l’Isis; una mossa che forse rappresenta una concessione alla maggioranza repubblicana, sempre pronta a mettere mano alla pistola o ai missili intelligenti. I Tg però questo non ce lo dicono, e indugiano fin dai titoli sull’epica del Comandante in Capo. Molto buono l’approfondimento di Tg2 che cerca di mettere ordine tra le varie fazioni che animano il Califfato e i reduci di Al Qaeda.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di martedì 10 febbraio 2015
Tg1 – ore 13:30 4.124.000, 23,22% ore 20:00 7.010.000, 25,79%.
Tg2 – ore 13:00 2.868.000, 17,53% ore 20:30 2.220.000, 7,60%.
Tg3 – ore 14:30 1.789.000, 10,92% ore 19:00 2.454.000, 12,14%.
Tg5 – ore 13:00 3.427.000, 20,72% ore 20:00 5.144.000, 18,67%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.893.000, 13,97% ore 18:30 947.000, 5,69%.
Tg4 – ore 11.30 468.000, 6,38% ore 18:55 971.000, 4,83%.
Tg La7 – ore 13:30 746.000, 4,19% ore 20:00 1.411.000, 5,16%.

Fonte:www.tvblog.it

To’, la guerra in Tv!

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Schermata 2015-02-10 alle 21.25.42I Tg di martedì 10 febbraio – Un po’ di numeri. La scorsa settimana, tra lunedì e venerdì, su più di 200 titoli delle 7 testate di prima serata solo 8 sono stati dedicati alla guerra, non dichiarata ma guerreggiata, nel cuore dell’Europa. In nessun caso in apertura. Nello specifico 4 titoli per TgLa7, 2 per Tg1, 1 per Tg2 e Tg3, nessuno per Mediaset. Eppure la consapevolezza che le più di 5.000 vittime nell’Ucraina dell’est rischiano di essere solo il ributtante antipasto di una guerra con tanto di bollini blu da parte di Putin e di Obama (con l’Europa che tardivamente si è intromessa nel duello a due), questa consapevolezza, dicevamo, è diffusa. Le recenti parole di Hollande e della Merkel suonano tutt’altro che retoriche. Ma a casa nostra negli ultimi giorni hanno avuto il sopravvento i patti strappati, ricuciti o millantati, i nuovi “responsabili” e, quando va alla grande, le tensioni finanziarie che avvolgono la leadership ellenica di Tsipras. E’ un’amara soddisfazione constatate che questa sera 4 testate su 7 “aprono” sull’Ucraina (le 3 Rai e La7), mentre su Tg5 compare tra i titoli il primo riferimento ai morti e agli scontri tra i soldati e, soprattutto,i civili filo Kiev e filo russi. Fino a ieri, invece, ben 192 volte le redazioni nostrane hanno trovato cose più interessanti e più serie da proporre al desco serale degli italiani. Complimenti per la trasmissione. Ci consoliamo con l’aglietto segnalando che l’apertura serale di Tg3 è risultata particolarmente efficace e sentita, rendendo il senso reale del rischio che, dopo settant’anni, corre la pace in Europa alla vigilia del disperato tentativo di mediazione di domani a Minsk.
E’ una goduria vedere la politica per una volta “bassa” nelle scalette dei Tg più seri. Non avviene lo stesso per Tg4 e Studio Aperto che, invece, da 48 ore respirano l’aria inebriante dell’opposizione “dura” della bellicosa Forza Italia: da qui “l’attacco al giorno” che toglie Renzi di torno. Su Tg4 ieri le scuole non ristrutturate, oggi il buono-baby che non è arrivato. Tg5 sceglie di aprire sulla Giornata di Memoria delle Foibe – servizi presenti anche sulle altre testate. Per soprammercato in chiusura di edizione l’ammiraglia Mediaset torna sul tema, facendo parlare direttamente Berlusconi. Dimenticavamo: il servizio più efficace sulle foibe ce l’ha offerto Tg2.
I provvedimenti del governo sul terrorismo internazionale vedono finalmente la luce, che si riflette sciattamente nelle maggiori testate. I Tg Rai e La7 tornano sulla strage dei ragazzi morti assiderati nel mare a sud di Lampedusa, facendoci ascoltare il mea culpa dell’Europa che scopre l’inefficacia di Triton.
TgLa7 e Tg2 non mollano l’osso della lista Falciani, mentre i Tg Rai e La7 inquadrano la parabola discendente del Pm milanese Robledo, inviato dal Csm a fare il giudice a Torino per un indebito scambio di informazioni con un avvocato dei consiglieri leghisti inquisiti nella regionopoli lombarda. Non sapremo mai come sarebbe finito lo scontro, pendente sempre preso il Csm, tra Robledo e il Procuratore Generale Bruti Liberati.
Per chi non lo sapesse stasera comincia Sanremo. I Tg Rai fanno a gara per ricordarcelo: i promo di rete sono un must squalificante quanto diffuso nell’informazione nostrana.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di lunedì 9 febbraio 2015
Tg1 – ore 13:30 4.473.000, 24.07% ore 20:00 6.921.000, 25.10%.
Tg2 – ore 13:00 3.027.000, 17.49% ore 20:30 2.589.000, 8.81%.
Tg3 – ore 14:30 2.100.000, 12.22% ore 19:00 2.532.000, 11.57%.
Tg5 – ore 13:00 3.664.000, 20.99% ore 20:00 5.397.000, 19.36%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.171.000, 14.94% ore 18:30 1.096.000, 5.98%.
Tg4 – ore 11.30 529.000, 6.13% ore 18:55 962.000, 4.44%.
Tg La7 – ore 13:30 703.000, 3.78% ore 20:00 1.538.000, 5.53%.

Fonte:www.tvblog.it

Orfani del Patto

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Schermata 2015-02-04 alle 21.39.32I Tg di mercoledì 4 febbraio – Il Paese è orfano del Patto. Come se gli italiani potessero godere o, al contrario, rimanere atterriti dalla notizia, tutti i Tg di serata sentitamente si affrettano in apertura a recensire i battibecchi a distanza tra Toti da una parte e Lotti, Boschi, Serracchiani dall’altra. Dichiarazioni trasversali tra Rai e Mediaset, mentre sulla giornata “dura” per Forza Italia le reti di Berlusconi mettono, come al solito, la sordina. Su Tg3 lunghissima presenza in studio della Ministra Boschi, mentre un ringalluzzito Cuperlo tenta di riaprire sull’Italicum alla Camera e sulla riforma costituzionale del Senato. Il giorno dopo il giuramento Mattarella risulta sostanzialmente “non pervenuto”, se si escludono i riferimenti alla lettera al re di Giordania con cui si esecra l’agghiacciante esecuzione del pilota catturato dall’Isis. Il video del rogo scuote ancora le pubbliche opinioni e le redazioni, con Studio Aperto e Tg4 che si lanciano in una reprimenda giusta ma guastata da una fodera di retorica fin troppo spessa. Da TgLa7 eTg2 l’elenco delle reazioni dell’intero mondo arabo, apparentemente unito nel promettere vendetta contro i terroristi dell’Isis che non piacciono neanche ai regimi sunniti. Anche i vertici dell’università di Al-Azhar del Cairo sparano a zero, e invitano a crocifiggere e mutilare gli assassini. Difficile apprezzare questo ritorno alla logica dell’occhio per occhio, anche se imbracciata contro il terrorismo.
Di tutt’altro tenore l’appello di Papa Francesco che parla di guerra fratricida tra cristiani in relazione alla drammatica situazione dell’Ucraina orientale. Forte attenzione da parte di Tg2 e TgLa7. Implicita citazione per le posizioni di Francesco su Tg3, nel servizio che presenta la probabile imminente beatificazione di Monsignor Romero, ucciso in Salvador davanti al sagrato della sua chiesa nel 1980 e al contempo riporta le critiche alle gerarchie cattoliche locali che avevano isolato il prelato perché tacciato di simpatia per i comunisti.
Tsipras entra oramai nei menù di tutti i Tg per il suo giro europeo che oggi lo ha portato a incontrare Junker e Hollande, mentre il suo ministro dell’economia sembrerebbe uscito soddisfatto dal faccia a faccia di Francoforte con Draghi.
La sciagura aera a Taiwan è corredata da immagini troppo spettacolari per non entrare di forza nelle scalette di tutti i Tg. Tg4, però, esagera facendoci vedere una quindicina di volte il video dell’aereo che sfiora un’autostrada prima di finire nel fiume.
Concludiamo con i servizi ampi dedicati da Tg1, Tg5, TgLa7 e Tg2 alla “svolta” decretata dopo 77 anni dalla Procura di Roma in relazione alla scomparsa del grande fisico teorico Ettore Maiorana. Sarebbe scomparso volontariamente e tra il 55 e il 59 sarebbe stato visto in Venezuela. TgLa7 sentenzia che questo giallo, dopo aver stimolato scrittori, storici e giallisti, deve aver affascinato anche i magistrati.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di lunedì 3 febbraio 2015

Tg1 – ore 13:30 4.289.000, 23,09% ore 20:00 6.789.000, 24,73%.
Tg2 – ore 13:00 3.113.000, 18,05% ore 20:30 2.685.000, 9,26%.
Tg3 – ore 14:30 2.218.000, 12,50% ore 19:00 2.493.000, 11,57%.
Tg5 – ore 13:00 3.597.000, 20,61% ore 20:00 5.422.000, 19,50%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.168.000, 14,76% ore 18:30 1.299.000, 7,19%.
Tg4 – ore 11.30 496.000, 5,41% ore 18:55 1.023.000, 4,79%.
Tg La7 – ore 13:30 733.000, 3,95% ore 20:00 1.380.000, 4,98%.

Fonte:www.tvblog.it

Vincitori e vinti

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ImmagineI Tg di giovedì 29 maggio – Molto illuminati, come è giusto che sia, soprattutto i vincitori dello scontro elettorale per le europee. Per Renzi non è una novità occupare le aperture dei Tg Rai, di La7 e di Tg5, nel giorno dei sobri festeggiamenti nella direzione Pd. Il Premier ha citato (lo segnala Mentana) il Mike di Lascia o raddoppia indicando al partito un orizzonte impegnativo. Anche Tg5 di inchina al dominatore della scena politica, mentre solo Tg4 – come al solito – la butta in satira e continuerà a farlo fino a totale esaurimento dei già scarsi teleutenti. Se la coerenza va premiata, sempre a proposito di Tg4 e della satira, anche stasera la Ministra Boschi è oggetto di un poco geniale servizio sull’accompagnamento dei bambini congolesi in Italia, che si conclude con l’invito a portare indietro anche i marò e, già che c’è, la coppa dei mondiali! Abbandonato l’infotainment e tornndo a Renzi, Tg2 è la testata che commenta più apertamente l’endorsement di Squinzi segnalando che mai in passato un premier di centrosinistra era stato così accreditato da Confindustria. Le maggiori testate, poi, inseguono in direzione gli ex anti-renziani che in buona parte tali non si mostrano più.

L’altro vincitore della competizione europea è un Matteo Salvini “corteggiato” da Berlusconi per le interposte persone di Romani, Brunetta e Toti, firmatari oggi di due referendum leghisti (clandestinità e legge Fornero). Per i Tg Rai e La7 si tratta di “prove tecniche” di un avvicinamento che appare comunque difficile dopo l’abbraccio Le Pen-Salvini. Anche per questo Berlusconi non s’è fatto vedere in corpore vivo. Per Mediaset non si va, ovviamente, oltre la semplice cronaca dell’incontro durante il quale il bravo Salvini fa lo smargiasso e, forse, già comincia a perdere in simpatia.

Passando agli sconfitti, Grillo sente il bisogno di ribadire che non si dimette (titolo Tg2), ma la fronda monta e Mentana esplicita lo scontro del duo proprietario co lo stesso staff della comunicazione, colpevole di aver prodotto un documento che consiglia i Cittadini parlamentari di andare più in Tv, ma con meno aggressività  e saccenza. Problemi, poi, tra i grillini per la decisione “segreta” di avvicinamento agli anti euro britannici.

Che Berlusconi sia proprio uno sconfitto è dimostrato dal fatto che per i Tg è lo sconfitto meno seguito. Concludendo sugli sconfitti, anche i sondaggisti hanno la coda tra le gambe e Tg2 fa parlare Demopolis che “si vendica” segnalando l’aumento del tasso di infedeltà degli elettori italiani. Sarà certamente vero, ma ciò non spiega il “bagno” che tutti gli istituti demoscopici hanno fatto nella piscina dei sondaggi elettorali.

La Cassazione ha dato il la al ricalcolo (al ribasso) della pena per i detenuti in carcere per droghe leggere. Nei servizi per tutti e nei titoli per Tg2 e i Mediaset. Cologno Monzese non fa mistero che il picconamento della Bossi-Fini non è gradito al centrodestra, ipotizzando migliaia di pusher in libertà e pronti a vedere droga leggera ai nostri ragazzi. Più ecumenica l’impostazione dei Tg sull’avanzamento alla Camera del divorzio breve, applaudito trasversalmente a Montecitorio.

Per gli esteri segnaliamo su tutti servizi sulle due ragazze indiane stuprate e impiccate dal branco composto anche da poliziotti, ed un buon approfondimento di TgLa7 sul nuovo presidente/generale egiziano.  Le ulteriori vittime nell’est dell’Ucraina – questa volta 14 militari di Kiev – sono presenti, a fine edizione, nei servizi delle maggiori testate.

Alberto Baldazzi

 

Dati auditel dei TG di mercoledì 28 maggio 2014

Tg1 – ore 13:30 4.067.000, 23,99% ore 20:00 5.474.000, 24,49%.
Tg2 – ore 13:00 2.531.000, 16,69% ore 20:30 1.689.000, 6,74%.
Tg3 – ore 14:30 1.962.000, 12,61% ore 19:00 1.837.000, 11,79%.
Tg5 – ore 13:00 3.189.000, 20,76% ore 20:00 4.705.000, 20,98%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.021.000, 16,58% ore 18:30 724.000, 6,04%.
Tg4 – ore 11:30 384.000, 6,35% ore 18:55 758.000, 4,95%.
Tg La7 – ore 13:30 785.000, 4,63% ore 20:00 1.559.000, 6,86%.

Fonte:www.tvblog.it