Il giorno delle vittime

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Schermata 2015-03-19 alle 23.10.47I Tg di giovedì 19 marzo – Anche stasera scalette dense e bloccate. L’aggiornamento su vittime e feriti dell’attentato di Tunisi, il tentativo doveroso di dare un volto ai 4 italiani rapinati della vita dalla follia dei terroristi dell’Isis (rivendicazione giunta oggi), le dichiarazioni preoccupate del Presidente Mattarella nella prima intervista rilasciata ad una testata internazionale (la Cnn): questi gli elementi variamente assemblati dai Tg di prima serata. A differenza di altri grandi fatti di cronaca legati anche a recenti attentati (Parigi), la strage di Tunisi che ha così direttamente toccato decine e decine di concittadini non ha fatto crescere (cfr. i dati Auditel) l’audience dell’informazione Tv. Non siamo in grado di valutare questo dato, che ci sembra comunque giusto segnalare. Per il resto va detto che il tentativo di analisi del contesto politico e sociale della giovane democrazia tunisina compare soprattutto su Tg3 e TgLa7. Fa piacere notare le tante reazioni spontanee del popolo tunisino, impegnato a difendere gli unici esiti positivi delle primavere arabe.
Quasi due terzi delle maggiori edizioni sono incentrate su Tunisi e sui riflessi in Italia e soprattutto in Piemonte, regione di provenienza di 3 delle 4 vittime. Il terzo rimanente è “bloccato” anch’esso: dopo una giornata convulsa e un incontro Renzi-Alfano-Lupi l’attuale Ministro delle Infrastrutture ha annunciato nella registrazione alla Terza Camera, Porta a porta, le sue dimissioni che saranno consegnate domani, dopo l’intervento in Parlamento ma prima della discussione della sfiducia individuale avanzata da Cinque Stelle e Sel. In 48 ore caratterizzate più dall’attenzione alla posizione di Lupi che ai contenuti dell’indagine fiorentina, si è così compiuto il destino ministeriale dell’esponente Ncd, senza per altro che il suo partito abbia tentato di difenderlo. Dopo le prime evidenze dal fascicolo della Procura è uscita infatti una registrazione che conferma l’ “aiutino” chiesto da Lupi a Incalza per piazzare il figlio neo laureato in Ingegneria Civile, e materialmente fornito dall’immancabile Perotti. Un’uscita di scena tardiva ma, a guardare il bicchiere mezzo pieno, solo di 24 ore. Renzi sembra abbia brillato per assenza, ma in realtà le dimissioni “spontanee” di Lupi e aver disinnescato un eventuale incidente con il partner di maggioranza Alfano non sono risultati da poco. I Tg riprendono la cronaca della giornata senza aggiungere del proprio e senza sostanziali differenze. Solo Mentana “si porta avanti” e in un titolo ipotizza l’entrata in campo di Cantone – al momento carta vincente del governo nella lotta alla corruzione – o in alternativa un interim di Renzi in attesa dell’esordio dell’Expo.
Su Tg Rai, ma anche su Tg5 e TgLa7 dignitoso spazio alla spirale che sta per avvolgere e trascinare ancora più giù la Grecia, visto che neanche l’appello per un incontro con Merkel e Hollande fa presagire particolari aperture. Mentana si chiede quale ruolo intenda o possa giocare l’Italia; risposta al momento non pervenuta. Il governo greco è accusato di estremismo e di incoerenza: il gioco delle 3 carte, insomma. Lo stesso però si può dire per l’informazione conservatrice tedesca, che oggi ha ammesso che il dito medio di Varoufakis contro Berlino era frutto di un consapevole trucco. Se ne occupano TgLa7 e Tg3. Un po’ tutti riprendono le critiche della Bce al rischio di rilassamento per il nostro Paese, dalle quali si difende Padoan. Nessuno segnala però che allora è falso che l’ “Italiano” Draghi sia sciovinista.
Concludiamo segnalando un lungo approfondimento da Tg2 che “a titolo esemplificativo” ci fa vedere come mai 200 chilometri di splendide coste siciliane non siano più balneabili per l’assenza dei depuratori.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di mercoledì 18 marzo 2015
Tg1 – ore 13:30 3.557.000, 21,30% ore 20:00 6.251.000, 24,26%.
Tg2 – ore 13:00 2.572.000, 16,99% ore 20:30 2.581.000, 9,28%.
Tg3 – ore 14:30 1.765.000, 11,41% ore 19:00 2.340.000, 12,22%.
Tg5 – ore 13:00 3.101.000, 20,20% ore 20:00 5.054.000, 19,94%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.798.000, 14,48% ore 18:30 1.012.000, 6,83%.
Tg4 – ore 11:30 476.000, 6,91% ore 18:55 970.000, 5,28%.
Tg La7 – ore 13:30 288.000, 2,17% ore 20:00 1.442.000, 5,58%.
Fonte:www.tvblog.it

Scalette e marchette

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Schermata 2015-02-11 alle 21.16.36I Tg di mercoledì 11 febbraio – In un giorno in cui le notizie di certo non mancano, (alcune delle quali “in diretta” come la sentenza di Grosseto con la condanna a 16 anni per Schettino), la natura editoriale – scusate se in alcuni casi l’aggettivo è eccessivo – delle diverse testate si esprime ai massimi livelli. La politica, ad esempio, di fronte alle più di 300 vittime tra i migranti, ai colloqui di Minsk, alla riunione dell’Eurogruppo, è scalzata dalle aperture, ma con qualche eccezione: Tg4 che esordisce con Berlusconi che la suona e la canta ai parlamentari di Forza Italia, rilancia il rapporto con la Lega purché Salvini non sia troppo ingordo, e dice a Fitto di stare al suo posto o farsi da parte. Tutto questo lo troviamo pomposamente nel titolo di apertura; non troviamo, invece, la risposta di Fitto che dice: “Cosa fai, mi cacci?”. Più o meno simile il comportamento di Studio Aperto. Più dignitoso il comportamento di Tg5 che tratta la politica dopo 26 minuti e su Berlusconi fa il minimo sindacale. Tutto ciò per ricordare ai distratti che il conflitto d’interessi in Tv ancora oggi indossa assai spesso l’abito da sera per il prime time.
Sulle altre testate la politica è doverosamente bassa; l’attenzione è alle tensioni alla Camera e ai ripensamenti del governo sulla delega fiscale e l’arcinota questione della soglia del 3%, rimandata a maggio.
TgLa7, questa sera orfano di Mentana, apre sulle 300 vittime a sud di Lampedusa. Anche i Tg Rai e Tg5 esordiscono con l’ennesima tragedia del mare e con i mea culpa (titolo per Tg3) delle istituzioni europee che con Triton hanno partorito una campagna che non ha né capo né coda. Tanto per farsi riconoscere Tg4 e Studio Aperto dedicano alla strage di migranti rispettivamente una corrispondenza telefonica di meno di un minuto da Palermo e 30 secondi da studio. Assai maggiore l’attenzione dedicata ai ritocchino e al lifting di Maradona e alla cronaca criminale (di giornata, con il riassunto delle puntate e dei casi precedenti). Anche Tg1 ultimamente non disdegna i “casi” che rappresentano il core business dell’informazione spazzatura. Peccato, perché complessivamente l’ammiraglia dell’informazione Rai va alla grande, almeno a giudicare dagli ascolti (quasi sempre poco sotto ai 7 milioni, come prima dell’era Minzolini).
Dopo che nella scorsa settimana i motori tardavano a prendere giri, la “guerra in casa” con l’Ucraina dell’est in fiamme e il pericolo di una ulteriore precipitazione della crisi, da un paio di giorni è decentemente presente nei Tg “seri”. Meglio tardi che mai. La dichiarazione congiunta al termine di colloqui a 4 di Minsk non arriva in tempo per la chiusura delle edizioni.
Obama fa il duro e chiede i poteri di guerra al Congresso per battere l’Isis; una mossa che forse rappresenta una concessione alla maggioranza repubblicana, sempre pronta a mettere mano alla pistola o ai missili intelligenti. I Tg però questo non ce lo dicono, e indugiano fin dai titoli sull’epica del Comandante in Capo. Molto buono l’approfondimento di Tg2 che cerca di mettere ordine tra le varie fazioni che animano il Califfato e i reduci di Al Qaeda.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di martedì 10 febbraio 2015
Tg1 – ore 13:30 4.124.000, 23,22% ore 20:00 7.010.000, 25,79%.
Tg2 – ore 13:00 2.868.000, 17,53% ore 20:30 2.220.000, 7,60%.
Tg3 – ore 14:30 1.789.000, 10,92% ore 19:00 2.454.000, 12,14%.
Tg5 – ore 13:00 3.427.000, 20,72% ore 20:00 5.144.000, 18,67%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.893.000, 13,97% ore 18:30 947.000, 5,69%.
Tg4 – ore 11.30 468.000, 6,38% ore 18:55 971.000, 4,83%.
Tg La7 – ore 13:30 746.000, 4,19% ore 20:00 1.411.000, 5,16%.

Fonte:www.tvblog.it