Non sempre la notizia diventa “notizia”

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Schermata 2015-01-19 alle 22.19.05I Tg di lunedì 19 gennaio – Tg1, Tg2 e Tg5 aprono sul vertice europeo sul terrorismo, mentre Tg3 e TgLa7 privilegiano i boatos di rottura dentro il Pd. Da Bruxelles parte qualche piccolo concreto segnale di maggior coordinamento nella lotta al terrorismo e al fenomeno dei foreign fighters, mentre in Italia Alfano ha preparato i primi provvedimenti che dovrebbero “registrare” la legislazione in materia. A proposito delle polemiche degli ultimi giorni, solo TgLa7 riprende fin dai titoli la brutta pagina del tweet di Gasparri “..sesso con i terroristi. E noi paghiamo…) riservato alle due ragazze da poco rilasciate dopo 5 mesi e mezzo di rapimento in Siria. “Orrido” viene definito da Mentana il tweet in questione, presentando il servizio in cui Gasparri al Senato tenta di mettere una pezza peggiore del buco.

Mentre domani si comincia a votare al Senato l’Italicum, si scaldano i motori della presunta resa dei conti in casa Pd. Non sappiamo come andrà a finire, ma Tg3 e TgLa7 “credono” che possa verificarsi una rottura definitiva, anche sull’onda della vicenda Cofferati. Mediaset va in brodo di giuggiole, segnalando le difficoltà a sinistra e, al contempo, magnificando l’incontro che mentre scriviamo è ancora in corso tra Berlusconi e Alfano. Ovviamente i riflessi dello scontro non certo titanico tra Brunetta e l’ex Cav. compaiono solo su Rai e La7, perché non ritenuto “notiziabile” da Tg5, Studio Aperto e Tg4.
Sempre a geometria variabile la selezione delle notizie tra le varie testate. La vicenda del prete accusato di pedofilia che sabato ha partecipato al forum lombardo sulla famiglia, ha ampio spazio su Tg1, TgLa7 e Tg3, mentre scompare a Segrate e al Palatino. Il pestaggio del militante del centro sociale di Crema da parte dei fascisti di Casa Pound è presente solo su Tg3 e Tg1. L’approfondirsi delle distanze tra l’1% di ricchissimi che fra pochi anni controlleranno ricchezze equivalenti a quelle possedute dal 99% degli abitanti del mondo, è meritevole di attenzione solo per Tg3.

In seconda posizione su Tg2 le affermazioni del Papa durante il viaggio aereo di ritorno in Italia: tornano i temi delle provocazioni e delle reazioni, e Francesco “precisa” ciò che nei giorni scorso aveva creato diversi dubbi. Anche Tg1 e TgLa7 se ne occupano.

Questa sera dobbiamo segnalare un’edizione del Tg4 particolarmente brutta: apertura sull’argine del fiume di Carrara che “sarebbe” nuovamente crollato (mentre in realtà si tratta di una protezione provvisoria che in caso di piena non è per sua natura ermetica), servizi su servizi su incidenti spettacolari in cui le persone si salvano per un pelo, e una lunga sequenza alquanto horror di individui con sbarre, cacciaviti e coltelli conficcati nella testa che, però, si sono salvati.

Chiudiamo con un servizio in controtendenza offerto dal Tg2. Visto che è di moda parlare di “madre assassine”, l’approfondimento di questa sera bilancia un minimo il pessimo spettacolo offerto dall’informazione Tv affrontando con serietà le problematiche psichiche e di dolore di alcune madri che nel carcere del mantovano vengono curate e, auspicabilmente, liberate dai loro tanti fantasmi.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei Tg di domenica 18 gennaio 2015

Tg1 – ore 13:30 5.202.000, 25,61% ore 20:00 6.666.000, 26,30%.
Tg2 – ore 13:00 2.997.000, 15,25% ore 20:30 1.818.000, 6,67%.
Tg3 – ore 14:30 1.522.000, 7,78% ore 19:00 2.174.000, 9,97%.
Tg5 – ore 13:00 3.223.000, 16,37% ore 20:00 4.754.000, 18,56%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.711.000, 10,03% ore 18:30 1.264.000, 6,31%.
Tg4 – ore 11:30 652.000, 5,87% ore 18:55 812.000, 3,73%.
Tg La7 – ore 13:30 599.000, 2,95% ore 20:00 1.060.000, 4,17%.

Fonte:www.tvblog.it

Pd in crisi d’identità

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imagesI Tg di martedì 11 marzo – Nei Tg di serata il Renzi leader di governo, alla vigilia del consiglio dei ministri sul Jobs act, se non oscurato viene messo comunque in secondo piano rispetto al Renzi segretario di un partito sostanzialmente in bambola sulla riforma della legge elettorale. Non a caso le testate Mediaset in apertura incassato il quasi varo dell’Italicum alla Camera, mostrano ottimismo sulle risorse necessarie per il lavoro e solo dopo si occupano dei mal di pancia nel Pd, unendo, come dire, l’utile al dilettevole. Sulle altre testate l’attenzione è invertita, e sui Tg Rai e TgLa7 si parte con le polemiche sulle quote rosa e sugli scarti minimi che hanno permesso il passaggio odierno delle soglie per le singole liste e bocciato di poco l’emendamento sull’alternanza di genere nelle liste. Le deputate Zanda, Bindi ed i colleghi Boccia, Civati, Cuperlo e lo stesso Bersani contestano il comportamento tenuto in Aula da chi ha usato il segreto dell’urna per sgambettare la parità di genere. Tg2 segnala come dei 20 voti di scarto ben 11 sono venuti dai banchi del governo, affollatissimi per presidiare equilibri assai precari. Sempre il Tg 2 conteggia in 101 i parlamentari che nelle votazioni di ieri hanno votato diversamente da quello che ci si aspettava. La protesta delle donne non si acquieta e l’imbarazzo delle parlamentari più vicine a Renzi (Bonafede su Tgla7) che parlano della priorità della riforma, “qualunquemente e quantunquemente”, sono evidenti. Evidentissima la tempesta dentro il partito, stretto tra “ragion di stato” e quelli che potremmo definire “principi non negoziabili”.

   L’attesa per i provvedimenti di domani è ben espressa da Tg1 che, ordinatamente, presenta quel poco che al momento si conosce del Jobs act, con il corredo di polemiche con Confindustra e, soprattutto, sindacati. Tg5 interpella Ichino e Cofferati che esprimano valutazione assai diverse sul tema della concertazione. Tutte le testate riprendono i dati diffusi dall’Istat sul cuneo fiscale che incide quasi per il 50% sulle buste paga, in una situazione che vede una diminizione del reddito reale di quasi il 5%. Tg5 presenta il bilancio  assai negativo tra le chiusure degli esercizi commerciali e le nuove aperture, con Roma che appare la città più devastata.

    Di non facilissima interpretzione la notizia dalla terra dei fuochi, nella quale “solo” il 2% dei terreni agricoli sarebbe inquinato al punto di bloccare immediatamente la vendita dei prodotti (nei titoli per Tg2 e TgLa7). Sempre a proposito di ambiente, presente su tutti la notizia della parziale chiusura della Tirreno Power di Vado Ligure; come al solito particolarmente attente le testate Mediaset nel riportare i guai del “nemico” De Benedetti.

   Le violenze sulle donne popolano le scalette di cronaca con la sentenza di condanna di Corigliano Calabro per il minorenne che nel maggio scorso ha ucciso una sedicenne. Sempre a proposito di minorenni, Mentana da studio dà la notizia del possibile coinvolgimento del marito della deputata Mussolini nella vicenda della prostituzione minorile nella Capitale, augurandosi che la Magistratura faccia bene il suo lavoro senza stillicidi di notizie “fatte filtrare” e senza tempi eccessivamente lunghi.

L’Ucraina, con la notizia del parlamento dell Crimea che ha votato per l’indipendenza, è presente su tutti ma in basso nelle impaginazioni. Tg 5, infine, torna sulla querelle della satira presuntamente sessista che avrebbe colpito la ministra Boschi, riportando le critiche alla Presidente Boldrini del vignettista Stefano Disegni, di Marco travaglio e di Aldo Grasso, che parla di rischio di “femminismo di stato”.

Alberto Baldazzi

 

Dati auditel dei TG di lunedì 10 marzo 2014

Tg1ore 13:30 3.996.000, 22,49% ore 20:00 6.249.000, 23,72%.
Tg2ore 13:00 2.719.000, 16,70% ore 20:30 2.227.000, 7,77%.
Tg3ore 14:30 1.951.000, 11,98% ore 19:00 2.164.000, 11,08%.
Tg5ore 13:00 3.570.000, 21,65% ore 20:00 5.780.000, 21,82%.
Studio Apertoore 12:25 2.203.000, 17,08% ore 18:30 954.000, 6,25%.
Tg4ore 11.30 553.000, 7,75% ore 18:55 825.000, 4,25%.
Tg La7ore 13:30 852.000, 4,80% ore 20:00 1.918.000, 7,16%.

Fonte:www.tvblog.it