Catania, Italia

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Schermata 2015-02-12 alle 21.45.48I Tg di giovedì 12 febbraio – La storia, drammatica ed emblematica, della neonata di Catania per la quale non si trova una culla in terapia intensiva e che muore a poche ore di vita durante il disperato trasporto all’ospedale di Ragusa, è doverosamente presente su tutte le testate, con Tg4 e Studio Aperto che dedicano l’apertura e poco più, mentre gli altri segnalano che il cattivo funzionamento delle struttura pubblica nelle situazioni estreme troppo spesso diviene la regola, più che l’eccezione.
Per il resto scalette ordinate e a menù fisso, in una serata in cui il Paese osserva come al cinema cosa è avvenuto a Minsk per la crisi Ucraina e a Bruxelles per la ricerca del compromesso sulle finanze greche. Non entrando in campo le consuete dinamiche e contrapposizioni interne, i diversi Tg parlano sostanzialmente con un’unica voce.
In pieno spirito di consonanza anche l’ultimo dramma dei profughi sfruttati dagli scafisti assassini, con le più di 300 vittime dei gommoni a sud di Lampedusa, rimbalza omogeneo sui Tg di serata; anche su quelli che avevano fatto “campagna” contro gli sprechi dei soldi degli italiani per finanziare Mare Nostrum che salvava, in fondo, solo africani e mediorientali. Tra Kiev ed Atene, le parole di Renzi a Bruxelles o quelle di Schultz (ripreso da Tg2) sulla necessità che l’Europa faccia di più, probabilmente non sono entrate nelle rassegne stampa internazionali.
La vicenda Concordia è stata un must per l’informazione troppo lungo per non determinare un’ulteriore attenzione il giorno dopo la sentenza di condanna a 16 anni per l’ex comandante Schettino. Se questo si spiega, non altrettanto si può dire per lo spazio che i “soliti noti” (Tg4 e Studio Aperto) ma anche Tg1 dedicano all’ennesima puntata dai contenuti esili e impalpabili delle presunte novità per i casi Yara Gambirasio e, addirittura, per le libertà personale della mamma di Cogne. Bossetti, ben consapevole dello spazio a lui riservato, scrive una lettera di discolpa alle redazioni Mediaset, che come cassette postali pubblicano in integrale.
La politica è ancora una volta “bassa” in tutte le impaginazioni, malgrado le riprese della rissa continua nella no stop alla Camera e degli scontri all’ultimo sub-emendamento nell’analisi della riforma del Senato rappresentino un “bel momento” di televisione.
TgLa7 – per la seconda serata non condotto da Mentana – e Tg5 tentano di spiegare i sospetti della Consob e della Procura su eventuali insider trading legati alle indiscrezioni sulla riforma della banche popolari; il finanziatore di Renzi, Serra – come “denunciato” nei giorni scorsi dai giornali del centrodestra – avrebbe investito e guadagnato parecchio.
Concludiamo parlando di noi, del mondo dell’informazione. Solo Tg3 e Tg2 riportano i dati sconfortanti di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa. I focolai di guerra peggiorano la situazione in diverse parti del mondo. In Italia la guerra non c’è, ma in compenso la criminalità organizzata e l’arroganza di potentati e dei politici annichiliscono e inaridiscono tanti rivoli di informazione vitale. 43 casi di aggressione fisica e 7 casi di incendio doloso a case o auto di giornalisti, congiunti alle innumerevoli querele “temerarie” intentate per spaventare chi, soprattutto a livello locale, scrive di delinquenza e malaffare, hanno fatto precipitare nel 2014 l’Italia di 24 posizioni, dal 49esimo al 73esimo posto nelle classifiche mondiali. L’Ungheria di Orban sta messa meglio. Meditate, gente.
Alberto Baldazzi
Dati auditel dei Tg di mercoledì 11 febbraio 2015

Tg1 – ore 13:30 4.151.000, 24,26% ore 20:00 6.703.000, 24,88%.
Tg2 – ore 13:00 2.871.000, 17,99% ore 20:30 2.208.000, 7,58%.
Tg3 – ore 14:30 1.752.000, 10,72% ore 19:00 2.277.000, 10,91%.
Tg5 – ore 13:00 3.307.000, 20,62% ore 20:00 5.483.000, 20,09%.
Studio Aperto – ore 12:25 1.886.000, 14,44% ore 18:30 1.126.000, 6,62%.
Tg4 – ore 11:30 442.000, 6,00% ore 18:55 869.000, 4,21%.
Tg La7 – ore 13:30 704.000, 4,11% ore 20:00 1.380.000, 5,09%.

Fonte:www.tvblog.it

Speciale Osservatorio – Informazione ed Elezioni Europee

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La clip di OsservatorioTg sulla copertura da parte dei media italiani delle elezioni europee.

Lucidità, merce rara…

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602-408-20131007_182912_37AB9C9CI Tg di lunedì 7 ottobre – Tra le tante dichiarazioni che stanno accompagnando la tragedia di Lampedusa – alcune sentite, altre un po’ retoriche, per non parlare di quelle “pelose” di chi ha chiuso  e continua a chiudere gli occhi –  spicca per rara lucidità quella odierna del Presidente Napolitano che, dalla Polonia, mette a fuoco l’emergenza delle ultime settimane chiamandola con il suo vero nome: emergenza umanitaria. I somali, gli eritrei e i siriani non sono “immigrati” da considerare o meno “clandestini”. Sono richiedenti asilo. L’Italia e l’Europa, dunque, non hanno davanti  il tradizionale problema dell’immigrazione dalla sponda sud del Mediterraneo, ma quello di giovani  profughi e famiglie che sfuggono dalla guerra, dalle persecuzioni e dalla fame. Tra i tanti servizi da Lampedusa spicca quello del Tg 3 che ci fa capire chi sono veramente i sopravvissuti dell’isola dei Conigli: ragazzi che cercano di comunicare con le madri via facebook con i telefonini dei giornalisti, e che  contano quanti sono i  morti  tra mogli, figli, fratelli e parenti. Anche il Tg 2 “coglie” questa banale quanto decisiva sfumatura. Le affermazioni del Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz vanno nello stesso senso: l’Europa ha lasciato solo l’Italia nella vicenda profughi.

    La politica ci offre la ripresa delle ostilità tra Pdl e Pd sull’imu. Ne avremmo volentieri fatto a meno. I Tg Mediaset “gongolano” perché il partito di Berlusconi-Alfano rimane fermo nella difesa della casa detassata anche per i ricchi: meno male che c’è qualcuno che “difende” gli italiani. Ovviamente le divisioni in casa Pdl con le bordate di Fitto contro Alfano, sono sfumate o assenti.

   La preparazione della legge di stabilità con la speranza della diminuzione del cuneo fiscale, assorbe le energie di Letta, occupato a parlarne con i sindacati. Giachetti. Parlamentare Pd che riprende lo sciopero della fame per spingere le Camere a modificare il porcellum, ha spazio su tutte le testate.

   Tg1 approfondisce lo stato dell’arte sul decreto sul femminicidio e presenta il libro di Malala, la diciasettenne pakistana sopravvissuta all’attentato dei talebani; Tg 3 ci porta a New Delhi, dove una quarantenne si è data fuoco per denunciare le violenze e i soprusi patiti sul posto di lavoro. Di ottica alquanto diversa lo spazio al femminile su Studio Aperto che, in rapida successione, ci delizia con la cognatina-rivale di Kate Middleton, con Nina Moric che abbandona facebook e con Belen, che invece lo presidia manu militari.

     L’odierna udienza al processo grossetano sulla Costa Concordia , ripresa da tutti, mette in evidenza sempre di più le responsabilità di Schettino e dà il la a Tg 2 per un interessante approfondimento sull’industria delle crociere nel nostro Paese. Tg 2 è anche l’unica testata che parla dell’arresto di Francesco Gangemi, giornalista calabrese settantanovenne, condannato per diffamazione e per  non aver rivelato le sue fonti. Non trattandosi di Sallusti o di qualche altro notabile dell’informazione, tutti gli altri glissano.

 

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei tg di domenica 6 ottobre

Tg1ore 13:30 5.294.000, 27,04% ore 20:00 5.366.000, 22,22%.
Tg2ore 13:00 2.831.000, 15,41% ore 20:30 1.931.000, 7,25%.
Tg3ore 14:30 1.633.000, 8,38% ore 19:00 2.067.000, 10,91%.
Tg5ore 13:00 3.735.000, 20,12% ore 20:00 4.980.000, 20,58%.
Studio Apertoore 12:25 999.000, 6,13% ore 18:30 971.000, 5,75%.
Tg4ore 14:00 589.000, 3,01% ore 18:55 1.074.000, 5,65%.
Tg La7ore 13:30 871.000, 4,45% ore 20:00 1.362.000, 5,57%.

Fonte:www.tvblog.it